C'è chi punta sul vino dealcolato e sfida critiche e scetticismi, la tenuta Hofstätter: "Un mercato che funziona e il prodotto può essere di grande qualità e di alta gamma"
Da diversi anni, e tra i primi, la tenuta di Termeno ha cercato di ritagliarsi spazio tra i vini dealcolati, Martin Foradori Hofstätter: "I risultati di mercato ci hanno dato grandi soddisfazioni per la nostra linea. La più grande è vedere i più scettici operatori del settore trasformarsi in clienti entusiasti. Un altro segnale che ci riempie di orgoglio è l’interesse crescente dei ristoranti stellati, che ci contattano per conoscere le condizioni di vendita e procedere con ordini"

TERMENO. Dal 2020 Martin Foradori Hofstätter punta a ritagliarsi un importante spazio sul mercato del vino dealcolato. La tenuta altoatesina cerca di sfidare critiche e scetticismi. E anzi, rilancia le ambizioni con un'innovazione nel segmento premium: un'alternativa di alta gamma per il cliente alla ricerca di un vino senza alcol di fascia superiore: Dr. Fischer Zero Riesling Sparkling, nato al 100% da Riesling Kabinett.
La nuova etichetta debutterà ufficialmente al Vinitaly 2025 e si prepara a riaccendere il dibattito. "Dopo un'accurata selezione di vini abbiamo individuato un Riesling Kabinett di alta qualità che è stato dealcolato per dare vita a un prodotto premium di questa categoria", spiega Martin Foradori Hofstätter. "Il termine 'Kabinett' indica la prima classificazione dei vini a predicato tedeschi, quindi la base di partenza è di livello eccellente".
Il nuovo Riesling dealcolato sarà commercializzato sotto l'etichetta “Dr. Fischer”, azienda che Martin Foradori Hofstätter guida in Mosella, e sarà destinato esclusivamente al canale Ho.Re.Ca.. Questa novità rappresenta la sintesi di due percorsi pionieristici intrapresi dal produttore altoatesino. Nel 2014, la passione dell'imprenditore per il Riesling, l'ha portato a essere il primo italiano a investire nella Saar, la regione vinicola tedesca della Mosella, dove il nobile vitigno si esprime al meglio. Nel 2020 è nata anche la linea di prodotti Steinbock Riesling Zero ottenuti da Riesling dealcolato.
L'imprenditore conosce profondamente il Riesling e le sue potenzialità, anche in versione "Alcohol Free": "I risultati di mercato ci hanno dato grandi soddisfazioni per la nostra linea di vini dealcolati Steinbock Zero. La più grande è vedere i più scettici operatori del settore trasformarsi in clienti entusiasti. Un altro segnale che ci riempie di orgoglio è l’interesse crescente dei ristoranti stellati, che ci contattano per conoscere le condizioni di vendita e procedere con ordini. Questo dimostra che il lavoro svolto negli ultimi anni per innovare il settore e offrire alternative senza alcol di qualità sta davvero dando i suoi frutti".
Si può chiamare vino anche una bevanda con il tenore alcolico inferiore a 8,5 gradi oppure senz'alcol. L’obiettivo della tenuta di Termeno è dimostrare che l'assenza di alcol non limita l'eccellenza e la raffinatezza dell'offerta. Un dibattito, quello sul vino senza alcol, che si è riacceso dopo che alla fine dell'anno scorso il governo ha autorizzato la produzione di vini dealcolati.
In sostanza, anche in Italia si può lavorare a questa produzione che guarda soprattutto all'estero: gli Stati Uniti, per esempio, con un mercato in crescita, il Nord Europa e i Paesi Arabi (Qui articolo). Non mancano dubbi e scetticismi ma oggi, a cinque anni di distanza, il vino dealcolato "è di interesse globale, sostenuto da dati in crescita che costringono persino i più diffidenti a riconsiderare le proprie opinioni", conclude Hofstätter.