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"Produzione in calo però qualità garantita". Al via la stagione di uva e mele ma mancano stagionali: "I voucher non funzionano e alcuni lavoratori non si presentano"

Il meteo non ha aiutato il comparto agricolo ma la stagione della raccolta di uva e mele si preannuncia positiva. Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Paolo Calovi: "Flavescenza dorata in diminuzione, i viticoltori hanno lavorato bene. Qualche danno ma situazione positiva"

Di Luca Andreazza - 19 agosto 2024 - 06:01

TRENTO. Una stagione complessa a causa del meteo e non mancano le incertezze, soprattutto sul fronte del reperimento della manodopera, ma ormai è conto alla rovescia per la vendemmia e per la raccolta delle mele. Per l'uva si guarda al prossimo fine settimana. Si parla di leggera riduzione della quantità della produzione, però c'è la garanzia della qualità del prodotto.

 

Il meteo e la crisi climatica non hanno aiutato gli agricoltori. Un inverno secco e con temperature superiori alla media, qualche gelata e una primavera piovosa. Solo nell'ultimo mese c'è stata stabilità e caldo. E' tempo di vendemmia, un raccolto che parte in linea con gli ultimi anni. In Trentino sono circa 10 mila gli ettari di terreno coltivati a vigneto

 

"E' stata un'annata fino a questo momento difficile e faticosa, soprattutto per quanto riguarda la difesa fitosanitaria", dice Paolo Calovi, presidente della Cia-Agricoltori Italiani. "Ci sono danni per la peronospora e circa 200 ettari sono stati danneggiati dalle gelate, queste ultime sono situazioni fortemente localizzate in Vallagarina e un po' in Valsugana. Tuttavia le imprese sono state brave. Certo, ci sono alcune aziende più in difficoltà, in particolare quelle vocate alla produzione bio, ma il trend generale è rassicurante".

 

Contenuti i danni causati dalle grandinate estive. "Non ci sono segnalazioni particolari, le ripercussioni non sembrano molto significative", prosegue il presidente della Cia-Agricoltori Italiani. "Questi eventi sono stati fortemente localizzati e i problemi ci sono stati soprattutto sulle piante giovani di melo ma in modo limitato".

 

Una grande preoccupazione per il settore riguarda la flavescenza dorata, tra le malattie per pericolose per la viticoltura. Gli sforzi nella lotta per contenere questa malattia sono in corso da anni sul territorio provinciale.

 

"Il problema è in diminuzione quest'anno", aggiunge Calovi. "I viticoltori hanno fatto un buon lavoro: sono stati eseguiti con diligenza i trattamenti obbligatori e gli estirpi delle piante sintomatiche che dai controlli effettuati dal Consorzio vini, da Fem e dai tecnici delle cantine risultano in calo rispetto al 2023". Insomma, nonostante le difficoltà, si prospetta una stagione positiva. "Probabilmente la produzione è in calo: la stima è di un -7% per le mele mentre per l'uva la situazione è migliora, ma c'è la qualità. Il prodotto dovrebbe confermarsi su ottimi livelli".

 

Una fonte di preoccupazione è sulla manodopera. Il fabbisogno si attesta tra i 20 e i 25 mila lavoratori. "Ci sono molte incognite. Non solo in agricoltura ma in tutti i settori. Si punta sulla fidelizzazione e si cerca di sfruttare il Decreto flussi, però non c'è certezza fino a quando non arrivano in Trentino: nonostante le documentazioni pronte e gli accordi presi qualcuno non si presenta con tutti i problemi del caso".

 

Si rafforzano anche le sinergie tra le imprese per sopperire alla carenza di lavoratori: le aziende si organizzano e programmano la raccolta per "prestarsi" la manodopera perché serve anche in questo caso un po' di formazione e capacità di utilizzare i macchinari. "E' una possibilità che permette di ottimizzare la forza lavoro". Altrimenti ci si affida alle cooperative "ma con i rischi del caso perché per quanto si controlla, la gestione è totalmente di terzi".

 

A non funzionare i voucher. "Sono difficili da applicare e le persone che sono andate in pensione in anticipo non possono essere coinvolti con questa modalità. E' anche difficile trovare i giovani, sarebbe un'opportunità per conoscere il settore, un modo per educare al lavoro e per appassionarsi all'agricoltura", conclude Calovi.

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