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La risposta della cooperativa Sant'Orsola alla crisi climatica? "La serra trentina, risultato di due anni di ricerca applicata con l'università olandese"

La cooperativa Sant'Orsola ha presentato la serra trentina, un nuovo motore per la campagna: "Abbatte le alte temperature interne, aiuta i lavoratori, le piante, i frutti e gli insetti utili. L'obiettivo è di aumentare la resa produttiva e restare leader del settore"

Di LA - 23 novembre 2024 - 23:13

PERGINE VALSUGANA. Dopo due anni di studi e sperimentazioni compiute in Valsugana e in Olanda, Sant'Orsola ha presentato ai suoi soci una novità assoluta: la "serra trentina". Una struttura coperta da particolari teli verdi, mimetizzata nel paesaggio circostante e ombreggiata: adatta a contrastare le temperature crescenti. Un'iniziativa, già lanciata nei mesi scorsi, che assume un'importanza sempre più rilevante per la cooperativa alla luce dei primi risultati (Qui articolo).

 

Una "serra trentina" perché la cooperativa ha origini e radici storiche locali, ma la struttura viene messa a disposizione dei soci produttori dal Nord al Sud della Penisola, così come a chi intende entrare nel settore frutticolo

 

Ma perché una nuova serra in sostituzione ai tunnel attuali? "Il cambiamento climatico e le sempre nuove richieste del mercato richiedono una risposta nuova e adeguata per continuare a essere leader italiani", le parole di Matteo Bortolini, direttore della cooperativa Sant'Orsola, intervenuto dopo il saluto iniziale del presidente Silvio Bertoldi. "Questa struttura è pensata per migliorare il lavoro e la produzione. L'obiettivo è di aumentare la resa produttiva. Questa proposta è il risultato della ricerca applicata: ci dà un risultato subito utilizzabile dai produttori, operativo. E' tempo di rinnovare il nostro parco serre che mediamente conta trent'anni d'età. Inoltre abbiamo anche trovato il modo di aiutare i soci a sostenere l'onere finanziario necessario a investire nei nuovi impianti".

 

Nel merito è entrato Michele Plancher, responsabile dell'area amministrativa e finanziaria della cooperativa, spiegando modalità di accesso al credito bancario. Vantaggiose per i soci che hanno visione di prospettiva e vogliano migliorare la produttività e la redditività aziendale, mitigando gli effetti del cambiamento climatico investendo nelle nuove serre.

 

Sotto i tunnel tradizionali la temperatura estiva in Trentino ha raggiunto i 43 gradi (altrove è maggiore), rendendo più faticoso il lavoro degli addetti e incidendo sulla salute degli insetti utili introdotti per la lotta biologica e sulle piante stesse. Dal 2022 i ricercatori del Campo sperimentale della Sant'Orsola e dell'università olandese di Wageningen, polo d'eccellenza internazionale in agricoltura avanzata, hanno unito le forze e testato l'esito delle loro analisi e delle prove nell'azienda di Paolo Pintarelli, socio della cooperativa, coltivatore a Campiello di Levico. Nei suoi campi, nuove serre verdi per le sperimentazioni affiancate a quelle bianche tradizionali con funzione di controllo.

 

Nella giornata di venerdì 22 novembre Gianluca Savini, responsabile dell'area ricerca, sperimentazione e sviluppo della Sant'Orsola, e Kevin Koper della Wageningen University and Research hanno illustrato i risultati del loro lavoro per abbattere il caldo nelle serre e per migliorare la qualità e la produzione di fragole e piccoli frutti.

 

Nel dettaglio, la serra trentina proposta ai soci aumenta le dimensioni rispetto ai tunnel oggi disseminati sul territorio, è lunga 40 metri, il doppio dell'attuale standard, alta poco meno di 5 e larga sette e mezzo. La notevole dimensione, il particolare ancoraggio al suolo e un cupolino posto sulla sommità consentono una ventilazione interna oggi impensabile. La tecnologia introdotta, inoltre, consente di disporre e conservare i teli di copertura in modo agile sulla sommità dell'impianto. 

 

La copertura con teli verdi permette di abbassare la temperatura media annua di 3 gradi (poco solo in apparenza) e produce un ombreggiamento che toglie il 12% di luce solare all'interno e il 30% di luce sulle foglie. Il risparmio nell'uso dell'acqua è al 14%. Le analisi condotte hanno dimostrato che l'ombreggiatura non altera la qualità della frutta, il gusto rimane quello attuale, che le capacità produttive aumentano e gli spazi inutilizzati sono annullati.

 

"A conti fatti, la resa per metro quadrato cresce fino al 20% rispetto ai tunnel attuali", spiega la cooperativa. "L'investimento necessario trasforma i soci della Sant'Orsola da tradizionali produttori in moderni imprenditori agricoli. Le coperture sono in grado di resistere a venti impetuosi, alla pioggia intensa, alla grandine grossa battente e al peso della neve fino a 30 centimetri di altezza".

 

A sostegno della necessità di cambiamento è intervenuto nel corso della serata anche Nicola Leonardi, il responsabile dell'area commerciale della cooperativa. Ha sostenuto che la nuova serra consentirà di aumentare le performances della Sant'Orsola sul mercato nazionale. Crescere è indispensabile, ha ricordato ai soci, perché la concorrenza è sempre più agguerrita. Accade, tra l'altro, che grandi produttori internazionali di marchi assai noti vendano i loro frutti direttamente nei mercati più importanti d'Italia e ciò rappresenta una novità cui è necessario far fronte.

 

Dal canto suo la Sant'Orsola "gode di buona salute, ha illustrato l'aumento anno dopo anno del fatturato aziendale complessivo, quello relativo alle vendite nel Trentino Alto Adige è triplicato dal 2000 a oggi e il residuo zero della cooperativa unico in Italia (lampone e mirtillo) ha convinto e conquistato una fetta importante del mercato nazionale".

 

Infine, Severino Perenzoni, il direttore dello stabilimento, ha segnalato le capacità di adattamento della struttura e dell'organizzazione del lavoro alle nuove richieste dei mercati. Anche in tema di risparmio energetico. Alla fine del 2024 la produzione green di energia mediante fotovoltaico installato raggiunge un milione di Kwh pari al 35% dell'intero fabbisogno energetico della Sant'Orsola.

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