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In Trentino si torna a parlare di salario minimo, l'assessore Achille Spinelli: "Dopo le intese sulle Olimpiadi vogliamo avviare una discussione ampia"

Per la Provincia l'intenzione è di gettare le basi di partenza per un’intesa con tutte le categorie datoriali e sindacali. L'assessore Achille Spinelli: "L'accordo deve nascere in maniera corale"

Pubblicato il - 10 dicembre 2024 - 17:53

TRENTO. Si è tornati a parlare di salario minimo in Trentino. Si è riunito il tavolo che punta a gettare le basi per costruire in modo condiviso tra Provincia e sindacati una serie di strumenti da mettere in campo con l'obiettivo di favorire un aumento dei livelli delle retribuzioni.

 

"Dopo il confronto nei mesi scorsi in cui ci siamo concentrati sull’intesa per gli incentivi legati al rispetto dei contratti e sulle iniziative collegate alle Olimpiadi - le parole dell'assessore Achille Spinelli - vogliamo ora proseguire con una discussione più ampia possibile sugli interventi da attuare".

 

L'assessore ha inoltre ricordato la contestuale presentazione in Consiglio provinciale della relazione del presidente Maurizio Fugatti al bilancio che contiene gli obiettivi per la crescita del Trentino e tratta il tema salariale. “L’intesa - aggiunge Spinelli - deve nascere in maniera corale, coinvolgendo tutte le categorie datoriali e sindacali, per un obiettivo comune che è favorire la competitività delle imprese, la creazione di valore del territorio e al contempo il lavoro di qualità e adeguatamente retribuito in tutti i settori. Senza il benessere di lavoratrici e lavoratori non c’è benessere diffuso del territorio".

 

Sotto la lente il documento di analisi e proposta illustrato dalla dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro, Laura Pedron, che traccia un approfondimento della situazione trentina evidenziando un quadro con luci e ombre. A una sostanziale difficoltà in alcuni settori economici che si riverbera anche sul livello salariale fa da contraltare la buona tenuta di altri comparti, a cui si aggiunge l’effetto positivo sul quadro economico generale degli investimenti.

 

La discussione ha toccato tutti i punti che intersecano i temi del lavoro e della crescita, dalla richiesta di snellire la burocrazia alla tutela della sicurezza sul lavoro, includendo, come suggerito da alcune parti sindacali, le politiche fiscali della Provincia e il welfare.

 

E' quindi, spiega la Provincia, emersa una condivisione sulla necessità di trovare le soluzioni adatte per favorire lo sviluppo delle aziende e dell’occupazione e dei livelli di reddito. Ci sono poi alcuni punti portati all’attenzione sui quali potrà proseguire il confronto.

 

Tra le finalità evidenziate il sostegno alla competitività delle imprese anche attraverso incentivi rivolti allo sviluppo dei fattori determinanti una maggiore produttività, vedi anche le politiche attive del lavoro. Lo stimolo alle aziende su nuove forme nuove di valorizzazione del personale, assunzione di figure manageriali per la crescita, sviluppo di percorsi di formazione, di carriera, investimenti con il territorio in politiche per la casa, per la qualità della vita, per la famiglia, a sostegno del welfare.

 

Terzo punto, l’impulso alla contrattazione di secondo livello - territoriale e aziendale - quale strumento di maggiore coinvolgimento dei lavoratori rispetto all'innovazione, alla produttività e al raggiungimento di migliori risultati di impresa. Il lavoro del Tavolo proseguirà, conclude la Provincia, per raggiungere un accordo collettivo e per delineare nel dettaglio le azioni partendo dagli obiettivi condivisi illustrati.

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