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Dalla Francia alla Finlandia, Ghezzi presidente di Federfunivie internazionale: ''Bollette aumentate di 6 volte, non possiamo affrontare i rincari da soli''

La numero uno di Anef e la vice presidente di Federturismo alla guida di Fianet: "La montagna deve essere riconosciuta come centrale a livello europeo". Dalle Dolomiti agli Appennini, Ghezzi rilancia l'allarme per i costi dell'energia: "Le imprese non possono affrontare da sole questo momento. Il nostro valore di 6,5 miliardi di euro e 75 mila posti di lavoro"

Di Luca Andreazza - 07 novembre 2022 - 12:25

TRENTO. "E’ davvero un grande onore essere stata scelta come presidente di Fianet", queste le parole di Valeria Ghezzi, la numero uno di Anef-Associazione nazionale esercenti funiviari dal 2014 e vice presidente di Federturismo dal 2020, prende la guida della Fédération internationale des associations nationales d'exploitants de téléphériques che riunisce le associazioni funiviarie europee di Francia, Germania, Finlandia, Andorra, Italia, Spagna, Norvegia, Polonia, Austria, Svezia, Svizzera e Slovenia. "Questo è un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni con Anef e un'opportunità perché la voce di noi impiantisti, locomotiva del settore turistico montano in tutta Europa sia sempre più forte e autorevole".

 

La presidente di Anef traccia un percorso da intraprendere in questo nuovo ruolo. "Continuerò a lavorare - dice Ghezzi - affinché il nostro lavoro, essenziale per lo sviluppo e il presidio di territori montani, sia riconosciuto come centrale anche a livello europeo. Ma gli impianti a fune, in quanto mezzi sostenibili perché alimentati a energia elettrica derivante per lo più da fonti rinnovabili, potranno giocare un ruolo sempre più importante per progetti di mobilità integrata e sostenibile, anche nelle aree urbane o suburbane. Un risultato che non può che arrivare da un continuo e proficuo scambio di esperienze e competenze tra gli Stati, collaborazione che assume ancora più importanza oggi viste le sfide che stiamo affrontando, come l’esplosione dei costi energetici".

 

L'inverno è alle porte e negli ultimi giorni è scesa la prima neve sulle vette. Ma a preoccupare è, in particolare, il caro energia. La Panarotta ha alzato bandiera bianca, mentre tutte le altre stazioni non mollano. I comprensori più piccoli sembrano già destinati a chiudere il bilancio in rosso mentre le località più grandi devono probabilmente rinunciare ai margini.

 

"Il caro energia - aggiunge Ghezzi - rischia di far saltare il banco della prossima stagione sciistica. Gli aumenti non sono sostenibili per gli impiantisti, c’è la necessità di un impegno diretto dell’attuale governo per affrontare questa nuova emergenza. L’argomento interessa tutto il settore produttivo ma è assolutamente vitale per il turismo invernale, che si basa sullo sci e sugli impianti di risalita che sono azionati elettricamente e come tali rappresentano il modo più sostenibile di fruire la montagna". 

 

La presidente di Anef rilancia l'allarme, un comparto che pesa per l'1% del Pil a livello nazionale. "Il costo delle bollette - evidenzia Ghezzi - è aumentato anche di 6 volte rispetto al periodo di agosto 2021. A questo punto, l’energia che serve per alimentare gli impianti di risalita e i sistemi di innevamento programmato, quando servono, a cui si aggiunge il gasolio utilizzato dai mezzi battipista, rischia di diventare un costo insostenibile. Un costo che andrebbe a minare le sorti di tutta la filiera che vive dell’industria della neve e comprende hotel, ristoranti, trasporti, scuole di sci. La preoccupazione va soprattutto alle tante piccole imprese che operano nel settore e che rischiano di chiudere".

 

Gli skipass sono aumentati, la filiera è intervenuta per ritoccare i listini, soprattutto per fronteggiare l'inflazione. "Chiaramente questo smisurato aumento dei costi non potrà essere scaricato sugli utenti - continua Ghezzi - il probabile aumento di prezzo degli non sarà infatti sufficiente a compensare le perdite dovute a bollette dell’energia i cui importi si sono moltiplicati. Un fatto ancora più drammatico se si pensa che lo sci e il suo indotto hanno un valore economico e sociale insostituibile per le nostre montagne essendo, a oggi, una delle poche attività che produce valore e posti di lavoro nelle 'terre alte'. Un valore quantificabile in 6,5 miliardi di euro di fatturato e 75.000 posti di lavoro".

 

Dalle Dolomiti alla valle d’Aosta fino all’Appennino, il costo dell'energia rende incerte il futuro di tutte le stazioni sciistiche. "Siamo preoccupati per i costi di gestione. Già a luglio abbiamo avuto società impianti che hanno avuto costi più alti dei ricavi a causa del caro energia. Si è passati da 0,09 euro/KWH 0,5002 euro/KWH. Già lo scorso inverno la bolletta era aumentata in maniera considerevole, ora diventa davvero difficile affrontare una stagione con costi così elevati. Questo potrebbe portare a rincari negli skipass dal 5 al 10%", dice Marco Grigoletto, presidente di Anef Veneto, mentre Massimo Fossati, presidente di Anef Lombardia, aggiunge: "A questo punto il problema è la sostenibilità economica: per fronteggiare gli aumenti dei costi dovremmo proporre aumenti del 20-25%".

 

Le preoccupazioni sono generalizzate. "A budget - spiega Marco Rocca, presidente di Mottolino Fun Mountain - devo mettere 3,8 milioni di euro contro 1,1 della stagione 2018/2019. Società come quella che rappresento non possono permettersi di pensare al prossimo bilancio sapendo già che sarò in pesantissima perdita e che tutto il possibile margine che nei nostri piani industriali, sarebbero serviti per programmare i prossimi investimenti in vista delle Olimpiadi di cui saremo location ospitante, verranno totalmente erosi dai costi energetici al punto tale da prevederne bilanci in rosso. Non credo nemmeno che si possa ipotizzare un completo ribaltamento dei costi al cliente finale".

 

Sulle Alpi Occidentali le preoccupazioni sono le medesime: "Già quest’estate abbiamo fatto girare gli impianti con costi fuori da ogni logica. In vista dell’inverno non sappiamo veramente dove andremo a finire, innanzitutto perché al momento non c’è nessuna certezza, non abbiamo alcuna garanzia. Di certo per noi può diventare davvero insostenibile, con prezzi a questi livelli non so cosa potremmo fare, potrebbe diventare controproducente aprire. Noi chiaramente offriamo un servizio che non è essenziale, se ribaltiamo il costo sugli utenti chiaramente avremo un’affluenza minore. Una parte della soluzione potrebbe essere quella di far riconoscere le società impianti come aziende energivore", prosegue Giampiero Orleoni, presidente di Anef Piemonte, quindi Danilo Chatrian, presidente di Anef valle d’Aosta, dice: "Chiaramente il caro energia inciderà pesantemente. Siamo a costi triplicati rispetto all’ante crisi e non è detto che ad autunno non ci siano ulteriori aumenti - ha spiegato- Inevitabilmente questo avrà ripercussioni sulle tariffe degli skipass, fatto che può portare a un’incognita sulla frequentazione delle nostre ski area. Chi ha una clientela più alto-spendente potrà probabilmente assorbire meglio la situazione mentre le più piccole dovranno stare maggiormente attente all’aumento dei prezzi".

 

Il problema assume poi sull'Appennino dimensioni ancora più preoccupanti. "Dopo due anni di pandemia ci mancava solo questa tegola. Dobbiamo pensare seriamente a come impostare la prossima stagione e non possiamo che pensare

ad un aumento dei prezzi degli skipass. Desta preoccupazione inoltre il fatto che anche il tipo di sciatori che frequentano le nostre stazioni scelgono normalmente visite in giornate o weekend, quindi il costo del carburante li penalizza ulteriormente", conclude Luciano Magnani, rappresentante di Anef Emilia Romagna.

 

Da qui l'ennesimo appello a intervenire. "Chiediamo - commenta Ghezzi - che il tema energetico venga messo in cima all’agenda e chiediamo di essere interpellati in qualità di aziende da cui dipende il turismo invernale. Le imprese non possono affrontare da sole questo momento, serve un impegno preciso oltre che urgente che permetta a chi gestisce le skiarea di programmare la prossima stagione sciistica".

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