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I lavoratori Whirlpool occupano il Palazzo, Olivi costretto al faccia a faccia

I lavoratori guidati da Fulvio Flammini del sindacato di base multicategoriale hanno incontrato l'assessore Olivi nell'atrio del Centro Europa in via Romagnosi per far sentire il loro malcontento. Il vicepresidente ha rassicurato: "La Provincia ha fatto il massimo. Cercheremo di fare di più per i circa 16.000 disoccupati"

Di Luca Andreazza - 13 dicembre 2016 - 19:03

TRENTO. Dopo la conferenza stampa del Movimento 5 Stelle di questa mattina, gli ex lavoratori della Whirlpool sono stati protagonisti anche nel pomeriggio, quando hanno costretto l'assessore Olivi a incontrare la folta delegazione di circa 70 ex dipendenti nell'atrio del Centro Europa in via Romagnosi, dopo aver occupato l'ingresso del palazzo provinciale in piazza Dante.

 

Dopo l'incontro del 30 novembre, il vicepresidente provinciale aveva dato appuntamento a tutti per questo pomeriggio alle 15, "salvo - dice Fulvio Flammini del Sindacato di base multicategoriale - farci telefonare verso le 13.30 per comunicare che si sarebbe svolto esclusivamente un incontro tecnico dove i dirigenti avrebbero spiegato i corsi formativi e la percentuale di occupazione rispetto ai licenziati. La nostra richiesta ha invece finalità politiche e davanti al suo rifiuto di riceverci abbiamo occupato la Provincia per far sentire la nostra voce".

 

L'assessore Olivi ha quindi telefonato a Flammini per accordare l'incontro in forma ristretta, ma vista la ferma opposizione del sindacato è dovuto scendere nell'atrio per accogliere tutti i presenti, ascoltare tramite il sindacato la voce dei lavoratori e rispondere in merito ad alcuni punti.

 

"Qui davanti ai tuoi occhi - inizia Flammini - si trovano gli ex lavoratori Whirlpool senza lavoro: abbiamo un elenco di 75 persone, ma ci risultano altre duecento unità ancora senza lavoro. I corsi di formazione sono risultati inutili. Alcuni hanno svolto un tirocinio presso le filiali esterne di Vetri Speciali: sono stati lì, hanno lavorato in turno e quindi sono stati accomodati. Il tirocinio dovrebbe avere altre finalità e non quella di aumentare l'organico per maggiori attività produttive. Non sappiamo come sono stati selezionati i 118 lavoratori che sono occupati presso questa nuova realtà. Siamo qui per capire, in quanto alcuni hanno finito la mobilità, altri vanno a mangiare da don Dante e altri ancora sono stati mandati via dai sindacati principali. Spesso hai affermato che il 'modello Whirlpool' è un modello da esportare e ti chiediamo quale sarà il loro futuro".

 

Il vuoto lasciato dall'azienda americana costruttrice di frigoriferi, che ha chiuso i battenti nel febbraio del 2014, è infatti enorme: Whirlpool ha lasciato a casa 454 addetti 154 lavoratori dell'indotto. Una crisi occupazionale solo in parte riempita dall'avvento di Vetri Speciali. La fabbrica di contenitori in vetro per alimenti ha infatti assorbito 118 addetti ex Whirlpool, ma gli altri sono rimasti in mobilità, per molti già scaduta o in scadenza.

 

"Avevo previsto per oggi - risponde l'assessore Olivi - un confronto per spiegare l'attuazione del piano messo in pratica con l'azienda per fornire un giudizio obiettivo e una rappresentazione esatta di come sono andate le cose. Rinnovo la disponibilità degli uffici per incontrare i vostri rappresentanti per spiegare la vicenda nel dettaglio. Terrò conto della lista (Flammini ha consegnato a mano la lista dei 75 dipendenti ancora senza lavoro, ndr) e cercheremo di capire cosa si può fare di più".

 

"Ricordo - continua il vicepresidente provinciale - quando ho ricevuto la telefonata dall'America, dove ci comunicavano che la fabbrica sarebbe stata chiusa e l'azienda spegneva le luci. Credo che da allora l'impegno di tutta l'amministrazione non sia mancato. In quelle ore abbiamo cercato di mettere in campo gli ammortizzatori, convincere l'azienda ad aggiungere sul tavolo un budget per creare una nuova prospettiva di lavoro e attivato una serie di azioni. Sapevamo che non tutti i lavoratori sarebbero potuti rientrare nella nuova attività produttiva e in accordo con i sindacati sono stati previsti anche degli incentivi all'esodo".

 

"La Provincia - prosegue Olivi - si è preoccupata di ricercare un'attività industriale per riempire quel vuoto. Una trattativa difficile e faticosa, dove la Provincia ha trovato una realtà capace di investire 45 milioni di euro senza ricevere nessun euro di contributo dall'amministrazione. Si esagera sul 'modello Whirlpool', ma piuttosto rivendico un nuovo modello di fare politica industriale: la Provincia ha acquistato le mura nel 2007 (l'assessore Olivi non era in Provincia, ndr) e nel 2014 sono rimaste improvvisamente vuote. La Vetri Speciali è però riuscita a garantire 250 posti di lavoro (attualmente l'azienda occupa 200 unità: 118 provengono da ex Whirlpool, mentre 82 sono stati assunti in altri ambiti, ndr), ma non riesce a riassorbire numeri maggiori. La reindustrializzazione, gli ammortizzatori, i corsi di formazione, la possibilità riassunzione: si tratta del massimo che potevamo fare, non sbandiero un successo personale, ma non è neppure un insuccesso. Siamo certamente preoccupati di non aver trovato il posto di lavoro a tutti, ma solo al 50% degli ex dipendenti Whirlpool, ma la Provincia si impegna per tutti i circa 16 mila disoccupati presenti in Trentino, che non hanno potuto beneficiare dei corsi e della cassa integrazione".

 

"Come assessore - conclude Olivi - ci metto la faccia e fate bene a dire ciò che non è andato bene e mi impegno a fornire i vostri nominativi all'Agenzia del lavoro e Vetri Speciali per vedere quali opportunità è possibile attivare".

 

"Non ha detto nulla", dice qualcuno lasciando l'edificio provinciale. "Ha fatto un comizio", dicono altri. "Vigileremo e vedremo se l'assessore rispetterà l'impegno", saluta Flammini.    

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