Equitalia, sul personale sindacati pronti allo sciopero
Ad oggi nella nostra regione sono coinvolti 90 lavoratori, 40 in Trentino e 50 in Alto Adige
Nei giorni scorsi è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il decreto fiscale contenente il subentro di Agenzia delle Entrate -Riscossione a Equitalia. Un passaggio questo che ha però fatto nascere un nodo, quello del personale, sul quale i sindacati, in maniera unitaria, sono pronti a dare battaglia.
Il passaggio dei dipendenti da Equitalia a Agenzia delle Entrate-Riscossione, dovrebbe essere effettuato - stando a quanto si legge - tramite «procedura di selezione e verifica delle competenze, in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità». La conseguenza più immediata sarebbe il licenziamento di coloro che non dovessero superare tale selezione.
“Non ci è dato ancora sapere – hanno spiegato le segreterie sindacali di Fabi, First Cisl, Cgil Fisac, Ugl e Uilca - con assoluta certezza, che cosa significhi esattamente questa frase nelle intenzioni del Governo. Ciò che sappiamo certamente è che il personale dipendente dal gruppo Equitalia è transitato dai vecchi concessionari privati alla società ad azionariato pubblico a seguito di una legge dello Stato, la n. 248 del 2 dicembre 2005. Tutte le assunzioni effettuate dalla società a partecipazione pubblica successivamente alla data di entrata in vigore di quella legge sono state fatte utilizzando procedure di selezione tempo per tempo previste dal contratto vigente e dalle procedure deliberate dai vari CdA succedutisi negli anni, ed i cui componenti sono stati decisi dagli azionisti pubblici (Agenzia delle Entrate ed Inps)”.
Ad oggi nella nostra regione sono coinvolti 90 lavoratori, 40 in Trentino e 50 in Alto Adige
I sindacati, anche a livello locale, sono decisi ad intraprendere una linea dura. “Combatteremo – hanno spiegato - con grande determinazione, in tutte le sedi e con ogni mezzo possibile affinché nessun dipendente di Equitalia possa dover superare alcuna prova per continuare serenamente ad applicare tutta la professionalità nell’ambito del suo rapporto di lavoro a causa di una scelta di modifica organizzativa e gestionale del servizio di riscossione”.
L'intenzione è quella di proclamare una giornata di mobilitazione nazionale e non solo. “Porremo in essere ogni possibile iniziativa di carattere sindacale, politico e giuridico con il coinvolgimento attivo di tutta la categoria. Immediatamente – è stato spiegato - viene indetto lo stato di agitazione con blocco delle prestazioni straordinarie ed applicazione rigida delle previsioni contrattuali vigenti”
La richiesta è una modifica del testo “nel rispetto della dignità, delle professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore” e l'apertura di un tavolo per un reale confronto sindacale