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Delega giustizia, i sindacati proclamano il presidio e attaccano: "Kompatscher e Rossi onorino gli impegni"

Martedì 2 maggio il comparto presidia Palazzo della Regione per protestare contro la delega della giustizia. Giuseppe Pallanch (Cisl Fp): “Tutte le criticità evidenziate fin dal 2013 stanno emergendo. Siamo contrari a causa del concreto rischio di vedere nascere forte disparità di trattamento tra i dipendenti dei diversi comparti”

Cisl Fp Trentino, spazio autogestito
Di Cisl Fp Trentino, spazio autogestito - 01 maggio 2017 - 15:56

TRENTO. “Sono trascorsi oltre tre anni dalla legge di stabilità che delega la giustizia alla Regione Trentino Alto Adige: a quasi due mesi dalla norma di attuazione, le lavoratrici e i lavoratori del comparto attendono però ancora risposte sul loro futuro professionale. Martedì 2 maggio dalle 12 si tiene un presidio dell'interno comparto per stimolare le istituzioni all'azione”, queste le parole di Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp del Trentino.

 

E se la politica, che ha fortemente voluto e salutato questa delega come un successo senza precedenti, come un rafforzamento dell'Autonomia, le sigle sindacali Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Pa non hanno mai nascosto la propria contrarietà alla norma.

 

Arno Kompatscher e Ugo Rossi – spiega Pallanch - devono onorare gli impegni e incontrare i confederati per occuparsi a chi garantisce con professionalità e dedizione un comparto ai vertici delle statistiche nazionali”.

 

Il comparto di giustizia interessa in Trentino Alto Adige oltre 400 dipendenti, ma “le nostre osservazioni – commenta il segretario della Cisl Fp - le proposte e le possibili soluzioni sono rimaste totalmente inascoltate”.

 

L'assemblea del personale di giustizia si svolge il prossimo martedì 2 maggio al Palazzo della Regione e coinvolge i dipendenti di corte d’appello, procura generale, tribunale, procura presso il tribunale, tribunale di sorveglianza, tribunale dei minori, procura presso il tribunale dei minori e ufficio Unep. L'assemblea è convocata alle 12 e contestualmente si tiene anche il presidio.

 

Tutti i nodi – aggiunge Pallanch - tecnici, organizzativi e gestionali evidenziati fin dal 2013 stanno emergendo. Siamo contrari a causa del concreto rischio di vedere nascere forte disparità di trattamento tra i dipendenti dei diversi comparti”.

 

Le parti sociali sottolineano come “tra inerzie ministeriali – dice Luigi Diaspro, segretario della Fp Cgil - supponenza delle istituzioni locali, difficoltà oggettive di questo processo delicato e complicato i quesiti sul tavolo sono ancora molti”.

 

I sindacati mettono in luce che non si conosce ancora il progetto organizzativo, non è garantito un pieno diritto di opzione per i dipendenti che vogliono rimanere nell'amministrazione statale e la totale incertezza sulle risorse necessarie per l'adeguamento degli organici e le riqualificazioni professionali.

 

Oltre a questo, sono tante le criticità sul tavolo – ribadisce Carlo Alberto Incapo, segretario di Uil Pa - come le prospettive per far fronte alla grave carenza degli organici che rischia di compromettere definitivamente la funzionalità di alcune strutture da tempo in sofferenza, ma anche il rischio concreto di esclusione dalle procedure di carriera faticosamente riavviate dopo oltre vent’anni, senza dimenticare i ritardi nell'elaborazione della tabella di equiparazione”.

 

Un'altra preoccupazione sollevata dai lavoratori e dalle parti sociali riguarda l'ipotesi di rinnovo del contratto regionale in quanto “prevede – concludono i tre segretari - espresse revoche di istituti che valorizzano l’anzianità pregressa del personale proveniente da altre amministrazioni ai fini di riconoscimenti professionali ed economici, in chiave di evidente ed inaccettabile discriminazione del personale giudiziario”.

 

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