De Laurentis: "Il presidente di Confindustria? Torni a giocare con il Monopoli, in Trentino non c'è mai"
Bonazzi aveva detto che Sanifonds andrà avanti solo senza il presidente degli Artigiani che replica: "Senza di me non sarebbe nato". Dalledonne (Cisl Fp): "Ha ragione. Bonazzi sbaglia anche sui dipendenti pubblici pensi ai contributi che hanno ricevuto gli industriali". Ianeselli: "Il comparto pubblico è già al limite"
TRENTO. "Per me può tornare a giocare a Monopoli, a comprarsi Parco della Vittoria e a vendersi Via dei Giardini. Tanto qui a Trento non c'è mai. Probabilmente ha problemi di jet lag è per questo che dice certe sciocchezze". L'aveva detto il presidente di Confindustria Giulio Bonazzi all'inizio della sua intervista a il Dolomiti: "Farò arrabbiare qualcuno". E così è stato. A Roberto De Laurentis non sono proprio andate giù le parole del numero uno degli industriali trentini che ha detto che "Sanifonds andrà avanti solo se si dimette De Laurentis". E ancora: "Per quanto mi riguarda uno così non ha diritto di parola - aveva aggiunto dopo che noi gli avevamo detto che lo stesso presidente degli Artigiani chiedeva anche a Confindustria di fare un passo avanti per entrare nel Fondo sanitario -. Da due anni non convoca l'assemblea e non fa entrare noi di Confindustria e la Cooperazione nel Cda del fondo".
"Io rispondo rigorosamente a titolo personale questa volta - ci spiega De Laurentis - non da presidente di Sanifonds o altro. Bonazzi dice che questo è il Fondo De Laurentis? E' vero. Perché se fosse stato per Confindustria, che è entrata 'solo' con un anno di ritardo, non esisterebbe nulla. Lui in Trentino non c'è mai. Probabilmente non sa quello di cui sta parlando. Li abbiamo inseriti nel Cda come uditori. Quando abbiamo costituito Sanifonds, come detto, loro nemmeno c'erano quindi avremmo potuto tenerli alla porta. Invece io, in prima persona, mi sono speso per farli entrare nel Cda e in quanto uditori ascoltano e noi li ascoltiamo. Poi ribadisco che ci vuole un passo avanti per fare dei passi avanti. Io sono andato a Roma a rompere con tutti pur di portare avanti Sanifonds. Loro no.Quindi è Bonazzi a non avere diritto di parola, non certo io che, grazie anche a un sindacato serio e responsabile, mi sono speso in prima persona per far nascere questo fondo".
"Confermo tutto - aggiunge Pierachille Dalledonne segretario Cisl Funzione pubblica - De Laurentis è stato uno dei veri protagonisti della nascita del fondo. C'ha messo la faccia, si è battuto in prima persona. Può piacere o non piacere ma non si può dire che è uno che non lavora e non si impegna nelle cose che fa, dunque le critiche fatte a De Laurentis le rispedisco al mittente". I dipendenti pubblici, al momento, sono il vero comparto che ha aderito al fondo sanitario integrativo. Ed il comparto pubblico è stato un altro degli argomenti toccati anche dal presidente di Confindustria Trento Bonazzi mentre parlava della manovra di bilancio della Provincia.
"Bisogna ridurre le spese correnti per mettere le risorse sulle spese di investimento. E invece vengono stanziati 85 milioni di euro per ridiscutere i contratti dei dipendenti provinciali. Che senso ha?". Queste le sue parole. Frasi che non sono piaciute ai sindacati. Ianeselli (segretario Cgil) ha commentato: "Evitiamo le semplificazioni e cerchiamo di non reiterare sempre lo stesso copione dove gli industriali attaccano i dipendenti pubblici e i sindacati attaccano gli industriali perché non pagano le tasse o sono sfruttatori. I buoni e i cattivi ci sono da tutte e due le parti. Per Bonazzi c'è ancora grasso da ridurre nel comparto pubblico? A noi sembra che Agenzia del Lavoro, Sanità e altri comparti siano, invece, in affanno. In Germania gli operatori delle loro agenzie del lavoro sono 1 ogni 20 disoccupati. La nostra Agenzia del lavoro ha un rapporto di 1 ogni 200".
Più duro, perché toccato sul vivo, il segretario della Cisl Funzione pubblica Pierachille Dalledonne: "Sono ingiusti questi attacchi al comparto pubblico. Gli industriali hanno avuto montagne di aiuti e contributi e ancora si lamentano? I dipendenti pubblici, invece, da più di 7 anni hanno gli stipendi bloccati. Il personale sta continuando a calare. Se si riduce ancora si rischia il collasso dei servizi. Gli industriali pensino a fare gli industriali, a fare prodotti di qualità e a creare ricchezza. E se non ci riescono evitino di attaccare un comparto, quello pubblico, per il quale noi come sindacato ci stiamo battendo da anni per la tenuta occupazionale, che resta una priorità assoluta, e che ha già fatto molti sacrifici".
PUBBLICHIAMO ANCHE IN FORMA INTEGRALE LA LETTERA INVIATA DAL VICE PRESIDENTE DI SANIFONDS WALTER LARGHER (segretario generale della UilTucs) AL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BONAZZI
Alla cortese attenzione
Presidente Dott. Giulio Bonazzi
Oggetto: Sanifonds Trentino
Egregio Dott. Bonazzi
ho appreso con sorpresa la posizione da Lei espressa in data odierna sugli organi di stampa in merito al
fondo sanitario integrativo.
Come noto, il ruolo consultivo e di partecipazione al processo decisionale di Confindustria Trento,
così come quello della Federazione Trentina della Cooperazione, è stato sempre riconosciuto in seno al Cda
attraverso la sistematica partecipazione ai lavori del vostro rappresentante , in qualità di uditore.
Ritengo quindi opportuno, per il futuro e nell’interesse del Fondo, che posizioni così apertamente
critiche verso le persone cui oggi sono attribuite - in seno al Consiglio - responsabilità di amministrazione
del Fondo, siano riportate all’interno degli organi statutariamente deputati, piuttosto che espressi a mezzo
stampa.
Questo nello spirito di collaborazione che riteniamo ispiri l’attività di tutti noi in seno ad un
progetto pensato e attivato per le lavoratrici ed i lavoratori trentini.
Con i migliori saluti
il Vice Presidente
Walter Largher