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ChiantiBanca aderisce al progetto "trentino" di Cassa Centrale Banca

L'istituto toscano (la terza Bcc italiana) ha votato per l'adesione. Lorenzo Bini Smaghi: "Insieme costruiremo un gruppo solido, efficiente e dinamico". Fracalossi: "Abbiamo l'ok di quasi 100 banche. Adesso l'assemblea e poi il piano da presentare a Banca d'Italia e Bce"

Di Luca Pianesi - 18 dicembre 2016 - 20:06

SAN CASCIANO IN VAL PESA. E anche ChiantiBanca con il suo presidente, Lorenzo Bini Smaghi, e i suoi soci (per l'esattezza 3822 su 3826) hanno detto sì. Continua a crescere il numero di banche che stanno aderendo al progetto di Cassa Centrale Banca per creare una grande holding nazionale e l'ok dell'istituto toscano è un bel colpo per Fracalossi in vista dell'assemblea di martedì "nella quale non sarà più tanto il tempo di decidere sé e cosa fare - ci spiega il presidente di Cassa Centrale Banca - perché ormai è chiaro che ci saranno due gruppi, uno di Iccrea e uno di Cassa Centrale. Sarà invece un momento molto importante per dare il via alla strutturazione del progetto da presentare, poi, a Banca d'Italia e Bce. Un progetto che dovrà essere ben costruito perché diventeremo uno dei più grossi gruppi d'Italia. Ad oggi, infatti sono 97 le banche che hanno già formalizzato la loro adesione al gruppo e ho l'impressione che martedì potrebbero arrivarne altre".

 

Intanto ecco ChiantiBanca che conferirà al futuro gruppo 52 sportelli e 176 dipendenti in sei province toscane. Un soggetto molto importante che con la raccolta di 3,1 miliardi di euro e crediti verso i clienti per 2,6 miliardi (di cui 150 milioni alle imprese toscane nei primi undici mesi del 2016) è la terza Bcc italiana, con un common equity al 13,3%. Per effetto dell’ingresso di ChiantiBanca, la holding trentina si candida a diventare il sesto gruppo creditizio italiano, con requisiti patrimoniali allineati alle migliori banche europee (20% di Cet1 ratio).

 

L’assemblea dei Soci di ChiantiBanca, ha deciso la strada "trentina" questa mattina a San Casciano Val di Pesa in sede ordinaria e straordinaria, approvando a larga maggioranza il progetto di adesione dell’istituto alla holding coordinata da Cassa Centrale Banca. La relativa delibera è stata approvata con 3.822 voti favorevoli, due contrari e due astenuti. "Abbiamo scelto di aderire al progetto alternativo di Cassa Centrale Banca – dichiara il presidente di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea – perché ci consente di realizzare la strategia di crescita in Toscana delineata negli anni passati e al contempo di mantenere le nostre radici nella tradizione cooperativa. Il legame con Cassa centrale banca è forte e di reciproca stima e fiducia, e si è consolidato negli anni, anche personalmente con il presidente Giorgio Fracalossi. Insieme costruiremo un gruppo solido, efficiente e dinamico".

 

"I vantaggi dell’aggregazione con la holding trentina – aggiunge il direttore generale dell’istituto, Andrea Bianchi – sono numerosi ed evidenti: ChiantiBanca potrà dare continuità al piano industriale; valorizzare il ruolo della banca, che sarà l’istituto più importante sotto il profilo dimensionale fra i partecipanti alla holding. E potremo sfruttare le sinergie che derivano dalla condivisione dello stesso sistema informativo". "Già da tempo ChiantiBanca si affida al nostro sistema informatico Phoenix - completa Fracalossi - e con loro siamo in ottimi rapporti. A questo punto il progetto prosegue con ancora maggiore forza e lavoreremo tutti per arrivare alla data che ci siamo prefissati, il primo gennaio 2018 per essere operativi con il nuovo gruppo". 

 

E i dipendenti? "Diventando più grandi le esigenze aumenteranno non diminuiranno - conclude il presidente di Cassa Centrale Banca - quindi non ci saranno riduzioni di organico. Semmai dovremo pensare a ringiovanire il personale con politiche di accompagnamento alla pensione e ad apertirci al mercato del lavoro per inserire anche nuove energie in questo nuovo progetto".

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