Ritrovato uno scheletro durante gli scavi per la realizzazione della nuova piscina. Le ossa erano a 8 metri di profondità
Le ossa potrebbero risalire al Paleolitico o all'età del Ferro, quando la val Camonica era certamente abitata, come testimoniano le incisioni rupestri che si possono ammirare a Ceto, Cimbergo e Paspardo (che sono patrimonio mondiale dell'Unesco), ma serviranno analisi approfondite per risalire all'epoca
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BRENO. Sono state ritrovate a otto metri di profondità, durante gli scavi per la realizzazione della nuova piscina comunale.
A Breno, in val Camonica, mentre venivano effettuati i lavori di rimozione della terra, gli operai hanno rinvenuto delle ossa appartenenti ad un cadavere, sepolte sotto materiale alluvionale.
Immediatamente sono stati coinvolti gli esperti della Soprintendenza: prima un funzionario archeologo e poi gli antropologi hanno esaminato i resti umani, che sono stati successivamente rimossi e saranno, ovviamente, oggetto di studio.
Le ossa potrebbero risalire al Paleolitico o all'età del Ferro, quando la val Camonica era certamente abitata, come testimoniano le incisioni rupestri che si possono ammirare a Ceto, Cimbergo e Paspardo (che sono patrimonio mondiale dell'Unesco), ma serviranno analisi approfondite per risalire all'epoca.
Uno degli elementi che ha colpito gli esperti è il fatto che, a fianco di quel che resta dello scheletro, non vi fosse alcun corredo o altri resti.
"Un'ulteriore tassello che arricchirà le conoscenze archeologiche sui nostri antenati" scrive il comune di Breno sui propri canali ufficiali. L'amministrazione fa sapere anche che (dopo il recupero delle ossa) "il cantiere prosegue regolarmente e i lavori passeranno presto alle fasi successive".