''No a distruggere 15 ettari di bosco per 6 bacini idrici per gli interessi degli agricoltori'', in più di 1.000 a Caldaro per la tutela dell'ambiente
Tantissime persone giunte da tutta la regione, e anche oltre, si sono radunate nella piazza principale del paese per dire ''basta'' al consumo di suolo per scopi economici

CALDARO. E' stata uno spettacolo la manifestazione che ieri ha invaso le vie di Caldaro per chiedere più protezione per i boschi dell'Alto Adige. Nella piazza principale del paese si sono radunate più di 1.000 persone: persone del posto ma anche tante giunte fuori provincia e fuori regione.
L'appuntamento era dalle 10 alle 12:30 e le associazioni locali e interregionali sono riuscite a mobilitare i propri membri, dando così un forte segnale a favore della conservazione della natura e contro gli interventi pianificati in aree forestali di pregio. ''Questa forte presenza - comunicano gli organizzatori - ha reso evidente l'importanza del bosco per tutti noi e soprattutto per le generazioni future. I partecipanti erano composti da persone molto diverse e diversificate che erano d’accordo su un punto: i bacini e le altre strutture nel cuore della nostra foresta non sono più attuali e inaccettabili in un’epoca di cambiamenti climatici. Tutti e 18 gli oratori hanno sollevato la questione da prospettive diverse con impulsi diversi''.

''Siamo tutti responsabili di quello che lasciamo ai nostri figli - aggiungono -. Non abbiamo il diritto di distruggere la natura senza limiti. Assicuriamoci tutti insieme di preservare le nostre foreste prima che sia troppo tardi. Oggi più che mai è importante fare attenzione a non subordinare incondizionatamente l’ecologia all’economia, come ha detto il biologo evoluzionista Guy McPherson: “Se davvero credi che l’ambiente sia meno importante dell’economia, prova a trattenere il fiato mentre conti i tuoi soldi”. In particolare, è stato sottolineato che il progetto dei 6 bacini idrici del consorzio per il miglioramento fondiario di secondo grado di Caldaro non lo vogliamo. La distruzione di circa 15 ettari di bosco per la costruzione di bacini di stoccaggio per l'irrigazione dell'agricoltura va chiaramente respinta dal punto di vista ambientale ed economico''.
L'obiettivo della manifestazione era un cambiamento di paradigma per abbandonare l'idea di abbattere un altro pezzo di bosco per costruire strutture per scopi economici. ''Senza dubbio - concludono - oggi si è compiuto un passo nella giusta direzione. È necessario sviluppare altre soluzioni che non danneggino i boschi – giù le mani dai progetti che distruggono i nostri boschi''.