Il calcio trentino piange la scomparsa di Francesco Peghini: per 19 anni fu presidente della Fersina, che portò dalla Prima Categoria ad una grande salvezza in serie D
Carattere deciso, ambizioso ma mai senza compiere il passo più lungo della gamba e schietto con tutti i suoi collaboratori, i calciatori e anche i giornalisti, con i quali aveva un rapporto molto onesto (senza mai negarsi a microfoni e taccuini, anche nei momenti più complicati), portò la Fersina sino in serie D dopo aver scalato le gerarchie del calcio regionale, partendo dalla Prima Categoria
PERGINE. Il mondo del calcio trentino e tutta la comunità della Valsugana piangono la morte di Francesco Peghini, scomparso a 79 anni nella notte tra sabato e domenica.
Imprenditore nel campo edilizio (era il titolare della Edilinvest), Peghini ha legato il proprio nome in maniera indelebile alla Fersina, la società calcistica di Pergine Valsugana, della quale è stato presidente per ben 19 anni, dal 1995 al 2014.
Carattere deciso, ambizioso ma mai senza compiere il passo più lungo della gamba e schietto con tutti i suoi collaboratori, i calciatori e anche i giornalisti, con i quali aveva un rapporto molto onesto (senza mai negarsi a microfoni e taccuini, anche nei momenti più complicati), portò la Fersina sino in serie D dopo aver scalato le gerarchie del calcio regionale, partendo dalla Prima Categoria.
Nell'estate 2011 Peghini allestì un vero e proprio "Dream Team", con il preciso obiettivo di vincere il campionato d'Eccellenza. Detto e fatto: la squadra guidata da Roberto Cortese si comportò da "schiacciasassi", totalizzando la bellezza di 82 punti, frutto di 26 vittorie e 4 pareggi, senza nemmeno una sconfitta, vincendo anche la Coppa Italia regionale e superando anche il triangolare veneto - friulano durante la fase nazionale.
Inserita nel "terribile" raggruppamento lombardo, la Fersina su protagonista di una splendida cavalcata e riuscì un'incredibile salvezza diretta, conquistando la bellezza di 46 punti, in un'annata nella quale le altre tre squadre regionali, Trento, Mezzocorona e San Giorgio, retrocedettero. La rosa di quella Fersina era composta per più di metà da calciatori che avevano vinto l'Eccellenza, mentre gli altri - tra i quali il portiere Chimini (che poi si è trasferito in Trentino, dove vive tutt'ora), i difensori Oussou e Tobanelli e l'attaccante Mammetti - vennero pescati sul mercato dei professionisti.
Peghini, infatti coadiuvato dal direttore sportivo Attilio Ravelli, seppe adattarsi perfettamente e immediatamente alla nuova categoria e non sbagliò praticamente nessun acquisto, centrando un risultato clamorosa per una neopromossa trentina.
La stagione successiva fu molto più complicata: alcuni degli sponsor più importanti si fecero da parte e, dunque, il presidente perginese dovette gestire la seconda avventura consecutiva in serie D tra mille difficoltà. La Fersina, al termine del campionato, retrocedette - ma con grandissima dignità - e, al termine dell'annata, Peghini passò la mano ad una nuova dirigenza, considerando terminato il suo percorso, lasciando la società in Eccellenza e in perfetta salute, senza nemmeno un centesimo di debito.
In seguito ha supportato, da esterno, ancora per qualche anno la società, prima di ritirarsi definitivamente dal mondo del calcio, trasferendosi a Levico Terme. Lascia la moglie Ornella, i figli Anna e Massimo e tantissime persone che gli hanno voluto bene.
Moltissimi dei suoi ex calciatori lo stanno ricordando in queste ore sui social. “Ad un tratto ti passano davanti i momenti calcistici più belli, un libro non basterebbe per raccontare tutte le avventure con quella maglia comandata da un grande uomo. Ciao Pres” scrive Michele Ciurletti, capitano della Fersina "dei record" in Eccellenza e poi anche in serie D, mentre l'ex direttore sportivo Attilio Ravelli lo ricorda così: "Ciao Francesco, ho passato grandi momenti di calcio ed allo stesso tempo momenti divertenti con te , grande appassionato della sua Fersina e grande persona . Eravamo in sintonia e questo non succede con tutti . Riposa in pace che la terra ti sia lieve".
Numerose anche le società che hanno onorato la sua memoria, a cominciare dal Levico Terme. "Il presidente, il consiglio direttivo e tutta l’Unione Sportiva Levico Terme si stringono attorno alla famiglia di Francesco Peghini per la sua dolorosa scomparsa. La sua dedizione e il suo amore per il calcio in special modo per la sua Fersina rimarranno per sempre impressi nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di collaborare con lui. La sua schiettezza, intraprendenza e forza sono state qualità che hanno contraddistinto il suo operato e che ci mancheranno profondamente. Ciao Francesco" cosi lo ricorda il sodalizio termale.
I funerali si svolgeranno martedì 4 febbraio nella chiesa della Natività di Pergine Valsugana.