Quattro lupi avvelenati, l'Enpa: "Una mattanza, chiediamo al Commissario del Governo l' attivazione immediata del Tavolo su esche e bocconi avvelenati"
Dopo la morte per probabile avvelenamento di quattro lupi, l'Enpa chiede la convocazione urgentissima del Tavolo: "Occorrono decisioni forti e immediate, non solo per identificare gli autori di questo orrendo crimine, ma anche per cambiare completamente la gestione della politica sul nostro territorio, in cui abbiamo assistito finora ad una vera guerra contro i grandi carnivori"
TRENTO. Dopo la morte per probabile avvelenamento di quattro lupi in Trentino, ritrovati nella tarda mattinata di ieri a nord di Barco di Levico, a prendere posizione è anche l'Enpa-Ente Nazionale Protezione Animali di Trento che chiede al Commissario del Governo la convocazione urgentissima del Tavolo di coordinamento sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o bocconi avvelenati.
Nello specifico, le carcasse dei quattro animali si trovavano in prossimità della pista ciclabile, sulla destra idrografica del fiume Brenta e l’ipotesi del Corpo forestale trentino è che si sia trattato appunto di un avvelenamento.
La richiesta di convocazione del Tavolo viene rivolta direttamente al rappresentate del Governo dalla presidente dell'Enpa, nonché guardia zoofila, Ivana Sandri che che evidenzia “la gravità della criminosa uccisione di quattro lupi resa nota ieri”.
Atti, specifica Sandri, che “vengono commessi a danno sia della fauna e della biodiversità che degli animali domestici, fino a mettere in pericolo tutte le persone che frequentano le zone interessate dallo spargimento del veleno mortale: fra cui tutti coloro che possono non essere a conoscenza del pericolo, cioè bambini e turisti” .
La richiesta dell'Enpa è che vengano prese “decisioni forti e immediate”, non solo per identificare gli autori di questo orrendo crimine, ma anche “per cambiare completamente la gestione della politica sul nostro territorio, in cui abbiamo assistito finora ad una vera guerra contro i grandi carnivori”.
La presidente dell'Enpa sottolinea come ci si trovi “davanti ad una vera emergenza, in quanto la maggior parte degli animali selvatici avvelenati non viene scoperta, ma i quattro lupi morti in prossimità della pista ciclabile ci fanno capire che in Trentino si sta compiendo una mattanza”.
Oltre ai lupi, rimarca Sandri, “ne sono vittime anche gli orsi: basti ricordare i tre orsi uccisi con il veleno a Lover in valle di Non, nel territorio comunale di Campodenno, fino alla denuncia di Mi manda Rai3, secondo cui dei sette orsi rinvenuti morti nel 2023, ben tre erano stati avvelenati”.
Ad essere ritenuta necessaria di fronte a questi eventi, conclude la nota, è la riunione urgentissima del Tavolo di coordinamento sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati, “in osservanza a quanto dettato dall’ordinanza del ministro della salute per poter garantire la sicurezza e la salute pubblica, ed anche perché è ormai ben noto che chi attua azioni crudeli contro gli animali ha un profilo psicologico pericoloso anche per le persone”.