Emergenza Oss, nel 2043 un residente su quattro sarà over 70. Nel Bellunese ne servono oggi 400 e si cerca personale: "Abbassiamo i costi di formazione"
La crescita della richiesta di cure specifiche rende imprescindibile l'aumento del numero di operatori socio-sanitari. Il fabbisogno attuale ammonta a 400 figure professionali, ma la richiesta è destinata a salire
BELLUNO. La popolazione invecchia e i bisogni aumentano. Nel Bellunese, che conta meno di 198mila abitanti, quasi il 21% dei residenti ha più di 70 anni, una percentuale destinata a salire notevolmente secondo le proiezioni Istat.
Nel 2033 la popolazione complessiva sarà di poco meno di 191mila unità, con un’incidenza degli over 70 che salirà al del 24% e degli over 80 del 10,6%. Entro il 2043, infatti, gli over 70 rappresenteranno quasi il 28% della popolazione, mentre gli over 80 saliranno al 12,4%.
È inevitabile, quindi, che cresca la necessità di cure specifiche, rendendo imprescindibile l'aumento del numero di operatori socio-sanitari (Oss). Secondo stime recenti, il fabbisogno attuale ammonta a 400 figure professionali, ma la richiesta è destinata a salire.
Vista la situazione, la Provincia di Belluno è al lavoro per agevolare la formazione degli operatori socio-sanitari. “La previsione è di riuscire a reclutarne una novantina in tre anni” – spiega Donatella De Pellegrin, consigliera provinciale delegata al sociale. “Per questo ci siamo attivati, in sinergia con il Circolo Cultura e Stampa Bellunese e il Ceis, enti accreditati per la formazione Oss dalla Regione Veneto, per creare le condizioni necessarie ad ampliare la platea di partecipanti ai corsi. Il mezzo per raggiungere questo obiettivo è uno: limitare al massimo i costi di frequenza dei corsi formativi, l’ideale sarebbe renderli gratuiti per i partecipanti”.
L'obiettivo è quello di riuscire, attraverso la Regione Veneto, a istituire borse di studio ad hoc. Proprio per questo è stata inviata una lettera al presidente Zaia per chiedere la possibilità di attingere a fondi o contributi speciali. “Anche perché – continua De Pellegrin – i dati sono piuttosto allarmanti e ci impongono di intervenire su un sistema in cui la copertura dei fabbisogni non raggiunge neanche un quarto di quanto sarebbe necessario”.
L’idea di formare persone provenienti dall'estero, spiega ancora De Pellegrin, “è sicuramente valida, ma non è detto che sia sufficiente. In ogni caso, bisogna lavorare per rendere sempre più appetibili i corsi di formazione per Oss, abbattendo i costi per i corsisti. Il presidente Padrin ha interessato la Regione su questo tema, per il quale servono sinergie territoriali”.