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Attentato alla pista da bob? Cortina Bene Comune: "Strumentalizzazione politica: non si sa ancora come siano andate le cose, e si criminalizza il dissenso"

Roberta De Zanna, consigliera comunale di Cortina Bene Comune, dopo i fatti degli scorsi giorni al cantiere della pista da bob: "La frammentarietà delle informazioni non ha impedito di gridare al “sabotaggio”; e pazienza se questo accade sui social, ma quando un ministro della Repubblica accusa apertamente di odio e livore "i no a tutto”, confondendo volutamente il sacrosanto diritto al dissenso con gli atti di violenza, allora si affossa il confronto democratico"

Pubblicato il - 23 febbraio 2025 - 11:29

CORTINA D’AMPEZZO. La pista da bob di Cortina d'Ampezzo continua ad essere il principale fronte della polemica "olimpica": l'ultimo caso, ma solo in ordine cronologico, è quello del presunto sabotaggio al cantiere dove si lavora incessantemente per concludere l'opera in tempi utili (QUI L'ARTICOLO). 

 

Un tubo di refrigerazione del peso di circa mezza tonnellata è stato ritrovato in mezzo alla strada dell’impianto in costruzione per le Olimpiadi Invernali 2026. Mentre le dinamiche dell’accaduto restano ancora poco chiare, secondo le associazioni la narrazione "dominante" ha già preso una direzione ben precisa: quella - appunto - del sabotaggio da parte di gruppi contrari all’opera. Ma il movimento Cortina Bene Comune respinge con forza questa narrazione, denunciando una strumentalizzazione politica dell’accaduto per screditare chi, semplicemente, esprime dissenso.

 

Il dibattito si è infiammato soprattutto dopo le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini che ha parlato apertamente di "attacco all’Italia" e "intimidazione allo Stato".

 

"La frammentarietà delle informazioni - scrive Roberta De Zanna, consigliera comunale Cortina Bene Comune - non ha impedito di gridare al “sabotaggio” scatenando sui social la caccia al colpevole che, non potendo essere al momento ancora identificato, è stato indicato nelle categorie di volta in volta degli “ambientalisti”, dei “no a tutto”, dei “nemici del progresso”. E pazienza se questo accade sui social ma quando le stesse parole escono dalla bocca di un ministro della Repubblica e di un senatore che accusano apertamente di “odio e livore i no a tutto”, confondendo volutamente il sacrosanto diritto al dissenso con gli atti di violenza, allora si affossa il confronto democratico"

 

"È molto più dannoso strumentalizzare un episodio ancora da chiarire per esasperare i toni dello scontro", prosegue la nota. Secondo De Zanna insomma la retorica adottata da alcuni esponenti del governo rischia di polarizzare ancora di più il dibattito, peraltro già piuttosto teso, etichettando ogni opposizione come un atto sovversivo.

 

"Da parte nostra abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine e attendiamo l’esito delle indagini, sperando che si riesca ad appurare come si sono svolti i fatti, e alla fine, da una parte o dall’altra, qualcuno dovrà chiedere scusa e assumersi le proprie responsabilità per procurato allarme. Rivendichiamo però il diritto di poter dire di no ed esprimere il dissenso verso quello che non condividiamo perché è sul confronto delle idee che si basa una sana democrazia", conclude Cortina Bene Comune.

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