"Il mio partner è all'estero ed è un cane, vogliamo un bambino", bufera sulle parole del consigliere ex lega La Grua che paragona le famiglie arcobaleno all'unione uomo-cane
La mozione in riferimento alla situazione di una famiglia reale composta da due donne e il loro figlio registrato regolarmente all'anagrafe
BELLUNO. Paragona una famiglia arcobaleno ad un ipotetico rapporto uomo-cane: a Belluno è bufera sulle dichiarazioni del consigliere comunale Francesco La Grua, ex Lega e ora appartenente al gruppo di centro destra Più Forti Insieme.
"Devo confidarvi che ho un partner all'estero con cui ho un rapporto molto intimo, ci vogliamo molto bene e vorremmo un bambino: il problema è che il mio parnter è un cane. Il cane vuole molto bene al bambino, io voglio molto bene al cane e anche al bambino. E allora un domani verremmo qui in aula a dire che chi non consente questo tipo di unioni appartiene al medioevo, com'è stato detto a me oggi", queste le parole pronunciate da La Grua mercoledì in consiglio comunale.
La mozione del consigliere, che ha suscitato reazioni indignate, si riferiva alla situazione di una famiglia reale composta da due donne e il loro figlio registrato regolarmente all'anagrafe cittadina: la trascrizione dell'atto era stata effettuata dopo che l'iscrizione era avvenuta a Vienna, dove vive la famiglia, e La Grua ha richiesto al sindaco Oscar De Pellegrin l'annullamento della stessa.
La mozione è stata respinta, grazie ai voti di maggioranza e minoranza, e il contrario sarebbe stato del tutto impossibile perchè nelle sentenze della Cassazione è stabilito che un atto registrato all'estero deve essere confermato in Italia.
Al di là dell'esito della mozione, ciò che rimane è il contenuto delle dichiarazioni del consigliere e le reazioni non si sono fatte attendere: dura quella della capogruppo del Pd Claudia Bettiol che definisce le parole di La Grua "di bassissimo livello e che non fanno onore ad un consiglio comunale di un capoluogo".