C'era una volta la Bolghera "bene". Degrado e paura, i residenti esasperati (VIDEO). Di Pippo: "Situazione in costante peggioramento. Aggredito anche il parroco"
Anche in Bolghera, ormai da anni, alcune zone sono off limits. Quali? Quelle che, teoricamente, dovrebbero essere le più sicure, ovvero il sagrato della chiesa di Sant'Antonio e la via che passa proprio davanti all'oratorio, posto a fianco dell'edificio religioso. Da anni, infatti, l'oratorio, al quale si può accedere liberamente dalla strada è stato eletto a dormitorio e ricovero da parte di alcuni senza fissa dimora (4 attualmente, ma in certi periodi si arriva anche a 7-8 persone), alle prese con problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti
TRENTO. C'era una volta la "Trento bene" e quella Bolghera fatta di vilette e vita tranquilla. Un quartiere dove, tutt'oggi, gli affitti sono altissimi e il costo a metro quadro di villette, case e appartamenti è decisamente più elevato rispetto a tante (quasi tutte) zone della città.
Chi sceglieva (e poteva permetterselo) di abitare nel quartiere residenziale posto a sud del Fersina lo faceva proprio per la serenità e la presenza, in poche centinaia di metri, di tutti i servizi e con la possibilità di raggiungere il centro di Trento in un batter d'occhio.
Ebbene, la situazione non è più così. Se in città, a due passi da piazza Duomo, la sera si evita di passare accuratamente di transitare nella zona della Portela e vengono "circumnavigate" anche alcune vie del "salotto buono" di Trento, anche in Bolghera, ormai da anni, alcune zone sono off limits. Quali? Quelle che, teoricamente, dovrebbero essere le più sicure, ovvero il sagrato della chiesa di Sant'Antonio e la via che passa proprio davanti all'oratorio, posto a fianco dell'edificio religioso.
Il motivo? In una parola: degrado. Da anni, infatti, l'oratorio, al quale si può accedere liberamente dalla strada (è abbastanza normale, trattandosi di un luogo aperto e dedicato a famiglie e bambini), è stato eletto a dormitorio e ricovero da parte di alcuni senza fissa dimora (4 attualmente, ma in certi periodi si arriva anche a 7-8 persone), alle prese con problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Li, sotto il porticato, trascorrono le notti e parte del pomeriggio, mentre durante il giorno queste persone stazionano, solitamente, in largo Medaglie d'Oro e in via Bolghera.
L'ultimo episodio si è verificato la notte scorsa ed è stato ripreso dallo smartphone di un residente: urla e insulti anche nei confronti delle forze dell'ordine, intervenute dopo alcune segnalazioni arrivate vista la presenza - rumorosa e fastidiosa - dei senza fissa dimora.
L'intervento è costante e, ormai, quotidiano, ma certamente non basta. In un paio di circostanze sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco per spegnere alcuni incendi (in un'occasione hanno preso fuoco coperte e materassi, in un'altra un cassonetto dei rifiuti), ma nonostante tutti i tentativi operati, la situazione non è migliorata di una virgola. Gli episodi di violenza verbale nei confronti di passanti e residenti sono ormai quotidiani e, in alcune circostanze, si è sfiorata l'aggressione fisica.
"A dire la verità - racconta il presidente della circoscrizione Oltrefersina, Errico Di Pippo, - in un caso c'è stato un episodio di violenza, visto che hanno messo le mani addosso al parroco. Sì, anche se siamo in Bolghera, una delle zone più ricercate e prestigiose della città, siamo in presenza di una situazione di degrado. Le abbiamo provate tutte ma, ad oggi, possiamo dire che la situazione è addirittura peggiorata rispetto a qualche anno fa. E' stato posizionato un bagno chimico per evitare che, quanto meno, queste persone non facessero i propri bisogni nel piazzale, ma non è cambiato nulla. Alcuni di questi senza tetto avrebbero anche il posto nei dormitori, ma hanno detto candidamente che non vogliono accedere a quelle strutture perché non vogliono condividere gli spazi con gli stranieri. Ci siamo incontrati più volte con il Sindaco e le forze dell'ordine, ma gli sgomberi hanno solamente acuito il problema, che va risolto una volta per tutte. Nel quartiere sono presenti due Comitati spontanei, che hanno cercato di aiutare queste persone: in un caso ci sono riusciti, favorendo l'iscrizione ad un corso da mulettista di uno dei soggetti problematici, che è poi riuscito ad inserirsi nel mondo del lavoro, ma adesso siamo in presenza di senzatetto che non vogliono alcun tipo d'aiuto e rispondono in maniera aggressiva. Si tratta di persone assolutamente note alle forze dell'ordine e ai servizi sociali, che rifiutano ogni tipo d'assistenza. I residenti hanno paura, il Poli di largo Medaglie d'Oro ha già sporto diverse denunce e la banca si è dotata di una guardia giurata privata, perché la gente non si fidava più a prelevare dal bancomat in orari serali. Siamo arrivati al limite. La soluzione? Prima di tutto "cancellare" l'ingresso dell'oratorio: è surreale dover chiudere uno spazio che dovrebbe essere aperto a tutti, ma non c'è altra via d'uscita. A tal proposito è necessario un intervento della Curia, perché la spesa per il cancello è piuttosto elevata e non certamente sostenibile dalla parrocchia. Questo potrebbe essere il primo passo, ovvero impedire l'accesso al piazzale dell'oratorio e al porticato dove solitamente queste persone dormono. La comunità ha fatto la propria parte, ha fornito aiuto e supporto sino a quando è stato possibile, ha sopportato anche troppo. Adesso la situazione non è più sostenibile".
La situazione è insostenibile e la conferma arriva anche da parte di chi "vive" quotidianamente l'oratorio e si ritrova a dover fare i conti con una condizione non più sostenibile. Tommaso Brunelli, da ormai quindici anni, dirige la scuola di circo "Bolla di sapone": sono circa 150 i bambini che partecipano alle attività ospitate dalla sala polifunzionale dell'oratorio.
"Non posso che, a malincuore - spiega Brunelli - confermare che siamo arrivati ad un livello non più sostenibile. E' una "forzatura" incredibile pensare che l'oratorio, un luogo di condivisione e aperto a tutto, debba essere "cancellato". Però siamo arrivati ad un punto dove bisogna domandarsi: meglio il cancello o la struttura vuota? Siamo in presenza di soggetti con gravi problemi di dipendenza da alcol e tossicodipendenza, conosciutissimi dalle forze dell'ordine, che vivono nella zona dell'oratorio e largo Medaglie d'Oro. La struttura è ormai diventata quasi infruibile e riusciamo a proseguire l'attività solamente facendo accedere i bambini da un ingresso sul retro, posto vicino alla rampa di un garage, altrimenti sarebbe impossibile. Non vogliamo arrenderci, perché pensiamo che quello sia uno spazio importantissimo per la comunità e non possiamo alzare bandiera bianca ma, obiettivamente, non sappiamo più come fare. Quest'anno, per la prima volta in 15 anni d'attività, abbiamo deciso di non organizzare né la festa di Carnevale né la Castagnata, perché non ci sentivamo sicuri. Come scuola di circo abbiamo circa 150 allievi e non è pensabile che questi debbano venire "scortati" dai genitori oppure, addirittura, che non frequentino più i corsi perché hanno paura di recarsi all'oratorio della Bolghera. La situazione è critica: sinceramente in questo momento ho meno paura a transitare la sera per piazza Dante piuttosto che passare davanti alla chiesa di Sant'Antonio. Sembrerà assurdo ma è così. Il problema non è la mancanza di posti letto, serve un'attivazione decisa da parte dei servizi sociali, perché il rischio è che, prima o poi, si arrivi all'aggressione fisica".