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Allarme pronto soccorso: a Trento operativi 19 medici su 28. Segnana: ''Situazione complicata''. Rossi: ''Mettiamoci lo stesso impegno per il concerto di Vasco''

L'assessora Segnana risponde ad una interrogazione del consigliere Ugo Rossi. Situazione grave al pronto soccorso di Trento. Per nulla bene nemmeno la partecipazione nei concorsi che dal 2019 ad oggi sono stati messi in campo per cercare di risolvere il problema. Assunzioni a tempo indeterminato e determinato che hanno collezionato poche domande e partecipazioni e molte rinunce

Di G.Fin - 07 giugno 2022 - 13:02

TRENTO. Mancano medici e la situazione in Trentino come nel resto dell'Italia è “Terribilmente complicata”. Non sono certamente numeri che possono lasciare tranquilli quelli che questa mattina l'assessora Stefania Segnana ha illustrato al consigliere di Azione, Ugo Rossi che ha presentato un'interrogazione sulle criticità dei pronto soccorso trentini

 

Rossi ha chiesto all’assessora alla sanità se sia al corrente dei gravi problemi di organico nei pronto soccorso degli ospedali trentini e il raffronto tra il numero di medici in servizio un anno fa e quella attuale. 

 

I numeri consegnati dall'assessora mostra che la situazione non è per nulla positiva. In particolar modo per la medicina d'urgenza e il pronto soccorso di Trento. A fronte della necessità di 28 dirigenti medici ce ne sono operativi 17.4  (conteggiati a tempo pieno equivalente) e 2 conteggiati in termini di teste. Numeri, quindi, ben al di sotto delle necessità e che stanno mettendo a dura prova il personale sanitario impegnato. “Nel giugno 2021 erano in servizio 22 medici a fronte di pianta organica di 28, adesso sono in servizio 19 medici a fronte di pianta organica di 28” ha spiegato Rossi.

 

Qui i dati completi

 

L'assessora Segnana, nell'ammettere che la situazione è complicata, ha spiegato che mancano quasi 5000 medici nei pronto soccorsi italiani e la situazione è allarmante in tutta Italia. “La Giunta - ha spiegato nella risposta al consigliere Ugo Rossi - ha lavorato alla scuola di medicina proprio per affrontare gli anni a venire. La pandemia non ha aiutato e le sospensioni dei professionisti non vaccinati hanno ulteriormente complicato la situazione di carenza dei professionisti sanitari. I professionisti del pronto soccorso hanno svolto e stanno svolgendo un lavoro straordinario”. 

 

Per nulla bene nemmeno la partecipazione dei concorsi che dal 2019 ad oggi sono stati messi in campo per cercare di risolvere il problema. Assunzioni a tempo indeterminato e determinato che hanno collezionato poche domande e partecipazioni e molte rinunce. 

 

“Vista l’oggettiva, persistente difficoltà nel reclutare personale dipendente – ha continuano l'assessora - sono state indette selezioni per la ricerca di medici disponibili a rendere prestazioni libero professionali a chiamata, ma anche per questi non si sono registrati numeri di candidati e partecipanti a copertura delle esigenze”.  L'11 maggio scorso la delibera di Giunta con cui si avvia a scopo esplorativo un’indagine di mercato al fine di individuare gli operatori economici interessati a partecipare ad eventuali successive procedure per l’affidamento dei servizi di assistenza medica per Medicina di urgenza e Ps di Trento, Rovereto, Arco, Borgo, Cavalese, Cles e Tione. 

 

Un quadro che mostra, insomma, le tante problematiche che sta affrontando il sistema sanitario Trentino che fino ad oggi non hanno trovato una soluzione e che rischiano di aggravarsi. 

 

“Ho fatto questa interrogazione senza profilo polemico perché penso che su questi temi l’attenzione debba essere trasversale. Tuttavia non si avverte su questo tema l’attenzione straordinaria che meriterebbe. Abbiamo purtroppo notizie di medici dei Pronto soccorso trentini che hanno deciso di trasferirsi a lavorare a Bolzano. Abbiamo schierato la protezione civile per il concerto di Vasco, mettiamoci lo stesso impegno anche per i pronto soccorso trentini” ha concluso Rossi.

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