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Coronavirus, dai 4 casi di variante inglese ai Mondiali di Cortina ai 2 di brasiliana di Padova e Venezia. Ecco come muta il virus in Veneto

L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) nel suo ultimo report evidenzia che c'è un consolidarsi della variante inglese sul territorio regionale e anche la scoperta di quella brasiliana è da considerarsi preoccupante perché non riguarda persone con viaggi pregressi. Ecco i vari casi, compreso quello di una scuola di Mira

Di L.P. - 18 febbraio 2021 - 16:24

VENEZIA. Si evidenzia: il ''consolidarsi della circolazione della variante inglese sul territorio regionale''; ''l’identificazione mediante sorveglianza random della variante brasiliana in cittadini residenti senza viaggi pregressi è da considerarsi preoccupante'' ; ''l’identificazione di numerosi clusters di infezione non ascrivibili alle varianti inglese, brasiliana o sudafricana'' che impongono di continuare ad effettuare le analisi sul virus per monitorare ''l’emergere di nuove mutazioni che possano avere un impatto sulla trasmissibilità, la virulenza e l’immunogenicità dei virus circolanti nel territorio''. Queste le conclusioni cui è giunto l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) nel suo ultimo report sulle varianti pubblicato in queste ore.

 

I dati che emergono sono chiari e dimostrano come la situazione resti molto preoccupante anche in Veneto. Ad oggi sono stati identificati 17 gruppi genetici diversi in Veneto. ''Quattro delle varianti identificate nel territorio regionale - si legge nel testo - sono definite dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) come varianti “che destano preoccupazione da monitorare con attenzione”, o più precisamente “variants of current concern''. Da metà dicembre la variante inglese, ''che - si legge nel testo - si caratterizza per una maggiore trasmissibilità ed una possibile maggiore virulenza'' circola sul territorio veneto mentre dal 12 febbraio è stata trovata la brasiliana: ''Tale variante presenta mutazioni che ne aumentano la trasmissibilità e riducono l’efficacia di neutralizzazione da parte di alcuni anticorpi''.

 

Le indagini effettuate nella prima metà di febbraio hanno interessato 296 campioni ricevuti da 12 laboratori distribuiti sul territorio regionale e prelevati da pazienti SARS-CoV-2 infetti tra il 25 gennaio e il 15 febbraio

 

Per quanto riguarda la variante inglese si è evidenziato che nella regione era presente nei primi giorni di febbraio (3 e 4 febbraio: data prelievo campioni per la sorveglianza) con una prevalenza del 17,7%. L’indagine è stata effettuata sottoponendo a sequenziamento 182 campioni ricevuti da 10 diversi laboratori di microbiologia sul territorio regionale.

 

Sorveglianza genetica in istituti scolastici e religiosi

 

Sono stati inviati 22 campioni da due istituti scolastici distinti al fine di caratterizzare le varianti responsabili dei focolai. Otto campioni di una scuola di Mira (VE) inviati dalla ULSS 3 sono risultati positivi alla variante inglese. I quattordici campioni prelevati in una scuola elementare di Portogruaro (ULSS 4) così come i 12 campioni rappresentativi di un cluster di infezione verificatosi in un istituto religioso nella provincia di Vicenza (ULSS 7) non sono invece risultati appartenere ad alcuna delle varianti di maggiore interesse. 

 

Sorveglianza genetica random

In due pazienti che non hanno segnalato viaggi all’estero recenti o contatto con persone di rientro da viaggi è stata identificata per la prima volta in Veneto la presenza della variante brasiliana. L’indagine epidemiologica ha poi reso possibile l’estendersi della caratterizzazione genetica ai virus riscontrati in pazienti venuti a contatto con i soggetti positivi portando a 5 il numero totale di individui positivi alla nuova variante. Si tratta di persone residenti tra le province di Padova (ULSS 6) e Venezia (ULSS 4).

 

Sorveglianza genetica mondiali di sci a Cortina d’Ampezzo

Quattro dei sei campioni inviati da soggetti campionati nel corso dei mondiali di sci appartengono alla variante inglese. Tutti e quattro i campioni sono stati ottenuti da pazienti residenti in Italia.

 

 

Caratterizzazione cluster geriatria ospedale di Rovigo

L’analisi dei 9 campioni conferiti ha evidenziato che i virus sono identici tra di loro e mostrano le mutazioni di un gruppo genetico già descritto anche in Veneto. Non sono state identificate mutazioni tipiche delle varianti di interesse (inglese, brasiliana o sudafricana).

 

Sorveglianza viaggiatori
14 campioni associati a casi di rientro dall’estero sono stati sottoposti a caratterizzazione genetica. 2 di questi appartengono alla variante inglese.

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