Lite Trump-Zelensky, l'Europa si stringe attorno all'Ucraina ma la premier Giorgia Meloni non si schiera. Poi il passo: "Serve un vertice"
Dopo lo scontro Trump-Zelensky nello studio Ovale della Casa Bianca la maggior parte dei leader europei ha espresso vicinanza all'Ucraina e al suo presidente, "silenzio" iniziale da parte di Giorgia Meloni che poi invoca un vertice
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TRENTO. L'Europa e i suoi leader, dopo il duro incontro-scontro tra Donald Trump, il suo vice Vance e Volodymyr Zelensky andato in scena nel pomeriggio di ieri nello studio ovale della Casa Bianca, si stringono attorno all'Ucraina e al suo presidente, ma alla lista delle manifestazioni di solidarietà manca l'Italia, con la premier Italiana Giorgia Meloni che si è "limitata" in serata ad affermare come sia "necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina".
Ricapitolando in breve l'incontro tra Trump, affiancato dal suo vice Vance, si è trasformato in brevissimo in uno scontro dai toni molto accesi e se vogliamo inediti, in cui il leader ucraino è stato più volte interrotto e attaccato per non aver dimostrato "riconoscenza" per l'aiuto statunitense, e per non poter dettare condizioni sui negoziati, in quanto non in possesso di "carte" per combattere da solo Putin, e inoltre di "star giocando d'azzardo con la terza guerra mondiale". Dopo i tentativi di replica di Zelensky, che ha parlato del dramma vissuto dal suo Paese e dichiarato di non essere andato negli Usa "per giocare a carte", i toni si sono ulteriormente alzati con l'incontro che è stato velocemente sospeso, con Zelenski che ha lasciato la Casa Bianca senza inoltre che venisse discusso e firmato il delicato accordo sulle risorse minerarie ucraine.
Tornando alle espressioni di solidarietà nei confronti dell'Ucraina e del suo presidente, sono state numerose quelle dei leader e dei vari ministri dei Paesi europei: tra questi: Polonia, Spagna, Francia, Germania, Finlandia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Norvegia, Irlanda, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Croazia, Belgio, Austria, Romania, Lussemburgo, Moldavia e Portogallo.
Tra i primi a intervenire su X il premier polacco Donald Tusk: “Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli". A prendere posizione, tra gli altri, anche il presidente francese Macron: "C'è un aggressore: la Russia. C'è una vittima: l'Ucraina. Abbiamo fatto bene ad aiutare l'Ucraina e a sanzionare la Russia tre anni fa, e a continuare a farlo". In linea anche il premier spagnolo Sanchez: “Ucraina, la Spagna è con te" e la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock: “L’Ucraina non è sola, l’Europa è ‘unita’ nel sostegno a Kiev”.
Emblematico anche il messaggio pubblicato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von del Leyen, condiviso anche dalla Presidente del Parlamento Ue Metsola: "La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido. Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura”.
Tornando alla premier italiana Giorgia Meloni, che come detto ha scelto di non collocarsi in questa ideale "mappa della solidarietà", senza far riferimenti diretti allo scontro Trump-Zelensky ha dichiarato: "È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall'Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. È la proposta che l'Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore".