Un altro cervo trovato senza testa, il gruppo Facebook ''Fiemme e Fassa il ritorno del lupo'': ''Tagli netti con il coltello''
L'appello del gruppo su Facebook: "In Provincia si discute la nuova legge sulla caccia e si parla anche di bracconaggio. La politica deve prendere posizione chiara sulle attività illegali e inasprire le pene"
TRENTO. Un'altra carcassa di un cervo è stata trovata in zona Bellamonte. Anche in questo caso sono stati asportati gli arti e le testa. Dopo i quattro cervi trovati nelle scorse settimane (Qui articolo), c'è stato un ulteriore ritrovamento, il quinto in pochi chilometri di distanza. Una notizia che viene riportata dal gruppo Facebook "Fiemme e Fassa il ritorno del lupo".
"La cassa toracica è stata sezionata a metà, mentre sono stati lasciati alcuni organi interni - aggiungono gli esponenti del gruppo Facebook - queste operazioni sono state fatte mediante l'utilizzo di un coltello: i tagli sono visibili e netti, visti anche dal personale forestale che ha effettuato un sopralluogo. E' stato avvisato anche il rettore della stazione locale e inviato il verbale alla Provincia di Trento. Sembra una predazione fresca, forse avvenuta dopo la chiusura del periodo di caccia al cervo".
Ci sarebbero novità anche sui ritrovamenti avvenuti poco prima dell'Epifania. "Sono ancora in corso gli accertamenti sui cervi ritrovati nei giorni scorsi, in particolare sulle carcasse trovate vicine e senza testa, auspichiamo che poi vengano forniti i documenti dei risultati delle analisi in forma completa. Oggi - prosegue il gruppo "Fiemme e Fassa il ritorno del lupo" - si discute in Consiglio provinciale la nuova legge sulla caccia e si parla anche delle attività illegali come il bracconaggio".
La richiesta del gruppo è quella che la Provincia intervenga. "Attendiamo risposte, ma soprattutto prese di posizione della politica, forse questo è un problema più grave della presenza del lupo e della caccia a M49". Plantigrado che da quanto risulta nella risposta dell'assessora Giulia Zanotelli a Filippo Degasperi è entrato e uscito più volte dalla trappola tubo (Qui articolo).
C'è anche il caso del lupo ripescato morto nell'Avisio. Una morte che la Pat, da testo pubblicato sul sito dei Grandi Carnivori, si era limitata a descrivere così: ''Gli accertamenti svolti sui resti del canide rinvenuto in Val di Fassa nel torrente Avisio (nei pressi di Soraga) hanno confermato che si tratta di un lupo. Le numerose fratture rilevate fanno ritenere che l’animale sia stato vittima di un investimento stradale''. Ma che il Dolomiti aveva scoperto essere, in realtà con le zampe tagliate e senza testa.
Pubblicata la notizia l'ex assessore Michele Dallapiccola aveva anche fatto un'interrogazione in aula per chiedere di avere il referto e poter leggere l'autopsia. I fatti risalgono al maggio scorso e il 18 novembre i tempi per rispondergli erano scaduti. A quel punto ha dovuto ribadire che gli era stato fatto un grave torto (''Il Servizio foresta e fauna - ha detto in commissione - mi ha negato un accesso agli atti, svilendo profondamente il mio ruolo di consigliere provinciale") e magicamente è comparsa la documentazione.
Documentazione, però, ritenuta dall'ex assessore incompleta (Qui articolo). "La speranza è che nel caso dei cervi - conclude il gruppo Facebook "Fiemme e Fassa il ritorno del lupo" - l'amministrazione provinciale fornisca tutti i risultati in forma chiara e completa su quanto avvenuto".