Spostamenti fra Regioni, il Trentino rischia di rimanere isolato? Per il 3 giugno il Governo vorrebbe aprire ai territori con indici simili ma l’Iss frena: “L’Rt non è una pagella”
L’istituto superiore di sanità: “La curva è in calo in tutte le Regioni, con i casi di coronavirus che sono in decremento, ma il virus continua a circolare e bisogna mantenere alta l’attenzione”. In vista del 3 giugno gli spostamenti fra le Regioni rimangono un rebus
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TRENTO. “L’indice di contagio Rt oscilla molto ma bisogna tener presente che non si tratta di una pagella ma di uno strumento dinamico che, incrociato con altri dati, ci aiuta a capire cosa succede”, così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha commentato i dati dell’ultimo report, redatto dall’Ente in collaborazione con la trentina Fondazione Bruno Kessler, che fotografa l’evoluzione dell’emergenza sanitaria regione per regione.
Questi dati, in particolare il parametro Rt che tiene conto del tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure restrittive, sono molto importanti perché il Governo li utilizzerà per stabilire fra quali Regioni potranno avvenire gli spostamenti a partire dal 3 giugno. La questione degli spostamenti interregionali dovrebbe essere regolata da un apposito Dpcm, ma da quanto trapela dagli ambienti vicini al ministero della salute, il Governo sarebbe orientato a consentire i movimenti fra le regioni che presentano un Rt simile fra loro. Anche se a sollevare dei dubbi ci ha pensato lo stesso Brusaferro in conferenza stampa sottolineando che non ci si può basare esclusivamente su questo parametro per regolare la questione degli spostamenti.
L’ultima parola però spetterà al Governo, ad ogni modo la situazione aggiornata al 19 maggio restituisce un quadro positivo: la Valle d’Aosta è l’unica regione con un Rt superiore a 1, per la precisione 1,06 che pur non rappresentando una soglia critica fa comunque accendere una spia per un possibile allarme. In altre parole ad Aosta una persona positiva, nelle condizioni attuali, può arrivare a contagiarne un’altra. L’Abruzzo, al secondo posto, ha un Rt 0,86. Il terzo territorio peggiore è il Trentino con un Rt di 0,77 molto vicino a 1 e quindi non del tutto al riparo da possibili ripercussioni negative circa gli spostamenti.
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Bolzano, al contrario fa molto meglio con 0,45, così come Lombardia (0,51); Veneto (0,56); Emilia-Romagna (0,46); Friuli-Venezia Giulia (0,63); Piemonte (0,39); Toscana (0,59); Liguria (0,52). I valori delle altre Regioni sono: Lazio (0,71); Sicilia (0,69); Basilicata (0,63); Umbria (0,53); Puglia (0,56); Molise (0,51); Marche (0,48); Campania (0,45); Sardegna (0,27) e Calabria che chiude con Rt 0,17.
Per quanto riguarda l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti il Trentino rimane al primo posto, seppur con un valore quasi dimezzato rispetto alla scorsa settimana rimane in zona “alta” con 24,95, superiore anche alla Lombardia che si attesta a 23,75. Altre Regioni con un’alta incidenza sono Piemonte (19,69); Liguria (15,03) e Molise (12,11). Se il Governo in vista del 3 giugno punta ad aprire a quelle Regioni con indici di contagio simili (e sotto controllo) il Trentino potrebbe rischiare di rimanere isolato, anche l’Iss ha fato sapere che nelle prossime settimane potremmo assistere a un ritorno dei contagi: “La curva è in calo in tutte le Regioni – ha specificato Brusaferro – con i casi di coronavirus che sono in decremento, ma il virus continua a circolare e bisogna mantenere l’attenzione alta”.