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Coronavirus, sanitari “scippati” del bonus: “Fugatti si fa beffe anche dei lavoratori impegnati contro il Covid”

I sindacati di Cgil, Cisl e Uil escono sconfortati dall’incontro per discutere sul bonus destinato ai sanitari che hanno affrontato l'emergenza coronavirus in prima linea, riportando che l’assessora Segnana ha comunicato loro che la Giunta non stanzierà altri fondi per finanziare il premio

Di Tiziano Grottolo - 08 maggio 2020 - 17:16

TRENTO. Fumata nera sul premio per gli operatori sanitari trentini, non è andato a buon fine l’incontro che quest’oggi, 8 maggio, ha visto i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil discutere con la Giunta a proposito del bonus promesso ai sanitari che hanno affrontato il coronavirus in prima linea.

 

I sindacati fanno sapere che la conferma è arrivata direttamente dall’assessora alla salute Stefania Segnana che ha comunicato l’intenzione da parte della Giunta di non stanziare altri fondi per finanziare il premio. Le risorse infatti, 15 milioni di euro in tutto, saranno recuperate da alcune code contrattuali, spiegano i sindacati, dunque da stanziamenti che erano già previsti da apposite delibere provinciali e che dovevano andare già a tutti i dipendenti dell’Azienda sanitaria, compreso il personale sanitario e infermieristico impegnato nei reparti Covid.

 

“Siamo di fronte ad una presa in giro”, dicono i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, con i segretari delle categorie del comparto, Luigi Diaspro (Fp Cgil), Beppe Pallanch (Cisl Fp) e Giuseppe Varagone della Uil sanità  che aggiungono:  “La giunta Fugatti ha il solo scopo di farsi bella agli occhi dell’opinione pubblica, ma la verità è che qui si azzerano le risorse contrattuali destinate a tutti i dipendenti, ad esclusione dei dirigenti medici, vendendole come premio per gli eroi della sanità”.

 

Sostanzialmente l’accusa mossa dai sindacati è quella di spostare risorse da una parta all’altra senza immettere nuovi fondi: “Ma non è più nemmeno il gioco delle tre carte – accusano – si tratta di un vero e proprio scippo”. Cgil, Cisl e Uil vorrebbero che anche coloro che non sono alle dipendenze dirette di Apss, ma che comunque sono stati in prima linea, ricevessero un bonus. Partendo da chi si è occupato delle pulizie, alla logistica, passando per medici di base e personale delle Apsp. “Questo però non può essere fatto scippando dei loro soldi i dipendenti della Apss – affermano – è assurdo e probabilmente illegittimo”.

 

Per i sindacati sarebbe bastato seguire la strada percorsa da altre regioni d’Italia come Toscana e Emilia-Romagna coerentemente col protocollo nazionale tra Stato, Regioni e organizzazioni sindacali. “Nessuno contesta l’opportunità di premiare il personale che ha operato a tutti i livelli durante l’emergenza Covid, ma riteniamo che vada finanziato con risorse aggiuntive. In più questo premio deve essere riconosciuto non solo al personale sanitario che è stato in prima linea, ma a tutti i dipendenti della Apss che con il loro lavoro hanno supportato questi colleghi”.

 

Insomma i presupposti per il proseguo della trattativa non sono dei migliori: “Se l’esecutivo ha realmente intenzione di riconoscere l’impegno di queste lavoratrici e di questi lavoratori, oltre la demagogia – concludono i sindacalisti – allora misuriamoci sui fatti. Noi siamo pronti a discutere, come stanno facendo in Alto Adige, ma solo se la Giunta metterà risorse aggiuntive vere e se ci sarà una reale disponibilità a recepire anche le nostre proposte”.

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