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Oltre 1.000 allevatori e agricoltori per protestare contro il lupo. Fugatti: ''Hanno ragione, il messaggio è per Roma''

Gli organizzatori stimano circa 1.500 persone e circa 150 trattori, non solo allevatori e agricoltori trentini, ma anche altoatesini e dall'altopiano di Asiago. La criticità maggiore? Non tanto l'orso con M49 su tutti, ma il lupo. La giunta quasi al completo in piazza, tanti anche gli esponenti di centrodestra

Di Luca Andreazza e Martino Brigadoi (Liceo Prati) - 12 luglio 2019 - 12:32

TRENTO. Trattori, palloncini e cappellini gialli. E' la protesta di Coldiretti in piazza Dante per denunciare una situazione ritenuta esasperante da allevatori e agricoltori che chiedono risposte ai problemi che affliggono la loro professione a causa della convivenza uomo-animale. Oltre ai danni economici, mettono in luce il rischio di abbandonare il territorio, gli aspetti emotivi e la necessità di rassicurazione. Gli organizzatori stimano circa 1.500 persone e circa 150 trattori, non solo allevatori e agricoltori trentini, ma anche altoatesini e dall'altopiano di Asiago. La criticità maggiore? Non tanto l'orso con M49 su tutti, ma il lupo.

 

 

"La situazione è difficile - commenta Gianluca Barbacovi, numero uno di Coldiretti - gli allevatori hanno paura a vivere le montagne, ma anche a lavorare e per gli animali. Nel 2012 è stato avvistato il primo lupo e ora ci sono sette branchi. Nel giro di 5 o 10 anni questo animale potrebbe colonizzare il territorio. Non chiediamo misure drastiche, ma gli esemplari dannosi vanno selezionati o catturati, altrimenti il rischio è quello della fine di agricoltura e zootecnia in Trentino. Le Province di Trento e Bolzano devono avere competenza primaria in materia grandi carnivori. Fermato M49 ci saranno altri orsi e quindi serve una valutazione, ma il lupo è più dannoso".

 

E' il lupo il vero tema, anche se i dati per il 2018 evidenziano che un allarme non c'è: 222 danni da grandi carnivori (nel 2017 erano state 216) dei quali 157 da orso e 65 da lupo, mentre la lince resta a quota zero. Sono stati complessivamente liquidati 171.567,46 euro, 94.977,52 dei quali per danni da orso e 76.589,94 euro per danni da lupo, contro rispettivamente gli oltre 130 mila euro del 2017 (82.979,54 euro per danni da orso bruno e 46.925,59 euro da lupo)

 

"I dati sono chiari e in via di evoluzione. Il lupo oggi - dice Mauro Fiamozzi, direttore di Coldiretti - ha ucciso 24 pecore ad Avio, abbiamo già una cinquantina di animali colpiti quest'anno. Ora l'attenzione è concentrata tutta su M49, ma le criticità riguardano il lupo, che diventerà sempre più un problema. Ora c'è un piano di conservazione, ma serve quello di gestione, altrimenti si rischia di non vivere più le montagne. Non vogliamo uno sterminio, ma serve rispetto per gli animali e per chi lavora la terra. I grandi carnivori non possono prevalere rispetto alle aziende agricole".

Gli allevatori e gli agricoltori chiedono risposte e azione, in piazza anche quasi tutta la giunta provinciale e diversi esponenti di centrodestra. "Hanno ragione a chiedere soluzioni - spiega il presidente Maurizio Fugatti - la convivenza tra uomo e grandi carnivori è possibile, ma non in queste condizioni e con questi numeri. Questa iniziativa che parte dalla montagna e dai territori deve far capire fuori dal Trentino che serve agire per mantenere l'agricoltura e sostenere i giovani. E' necessaria una politica di convivenza vera".

Tra i manifestanti anche l'assessora Giulia Zanotelli. "Abbiamo iniziato a impostare una strada diversa - evidenzia - come aver convocato il comitato di ordine pubblico e per la sicurezza. E' stata emessa un'ordinanza del presidente prima di un attacco all'uomo: ci siamo presi le nostre responsabilità per far valere l'autonomia. Siamo in accordo con le regioni dell'arco alpino: un percorso difficile per avere le deleghe di gestione dei grandi carnivori".

 

E ottenere maggiori deleghe e competenze non sarà facile, almeno fino a quando i rapporti tra la Provincia e il ministero resteranno così tesi: "L'ordinanza - prosegue Fugatti - prende lentamente legittimazione per alcuni ricorsi respinti dal Tar di Trento (Qui articolo), abbiamo avviato un percorso nuovo: prima la sicurezza delle persone, un passaggio fatto per M49 che servirà pro futuro. Passo a passo, l'intenzione è quella di avere maggiori deleghe. Il messaggio per agricoltori e allevatori è che le cose possono cambiare". Mentre domani, sabato 13 luglio, è attesa la manifestazione del mondo animalista. "Non ci sarò per impegni personali - aggiunge Zanotelli - ma la posizione della giunta è chiara".

Non entra più o meno nel merito Walter Kaswalder, presidente del consiglio provinciale. "Devo restare imparziale - commenta - ma la posizione è nota da quando ero un consigliere semplice: piena solidarietà al mondo agricolo. Questo è un tema da affrontare". "Nessuno qui ha nulla contro orsi e lupi - spiega Claudio Cia, consigliere provinciale di Agire - che evidentemente hanno trovato un ambiente accogliente e privo di nemici naturali, ma appare inevitabile che gli esemplari aumenteranno ancora, insieme ai problemi di convivenza. Qualche allevatore particolarmente colpito comincia già a chiedersi se non valga la pena di rinunciare alla pratica secolare della transumanza e dell'alpeggio". 

 

Tante le persone in piazza Dante: "Siamo qui supportare tutte quelle persone che hanno subito troppi danni da animali ormai non più gestibili", afferma una simpatizzante, mentre un allevatore aggiunge: "Non è possibile andare avanti in queste condizioni: facile fare gli animalisti e difendere orsi e lupi, ma vorrei si mettessero nei nostri panni. Ci sentiamo minacciati da un animale che potrebbe mettere a repentaglio un intero raccolto e arrecare danni al bestiame".

 

Attiva anche una petizione. "La nostra manifestazione - dice un allevatore - è molto allegra e pacifica, vogliamo far capire alla gente che non odiamo gli animali, ma quando questo diventano ingestibili è necessario prendere dei provvedimenti". 

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