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Bocciato due volte in commissione, la Giunta dà l'ok al progetto per la cantina da 10mila metri cubi. Manica: ''Per i privati si approva un ecomostro''

Dopo il via libera alla costruzione, su dei terreni agricoli pregiati ad Aldeno, di una cantina privata, la Revì, in attesa che il Comune si pronunci, il consigliere Manica (Pd) deposita un'interrogazione. "Com'è possibile che la Giunta approvi un'iniziativa bocciata due volte dagli organi preposti? Tonina su urbanistica e ambiente, agisce a due livelli. Si rassicurano i trentini, ma al tempo stesso si compiono scelte non sostenibili"

Di Davide Leveghi - 02 ottobre 2019 - 20:42

TRENTO. “Quella dimostrata da Tonina in questo caso è una condotta ripetuta, che manifesta una visione confusa, o, più astutamente, a doppio livello: da una parte si racconta ai trentini della fragilità degli ecosistemi e di sostenibilità, dall'altra si avallano scelte sbagliate e precisamente contrarie”. Alessio Manica, consigliere del Partito democratico, proprio non ci sta, dopo il via libera dato dalla Giunta alla realizzazione di una cantina di 10mila metri cubi ad Aldeno.

 

Un via libera – delibera 1486 del 27 settembre scorso – che non solo cozzerebbe con i pronunciamenti degli organi tecnici provinciali, ma che ne farebbe proprio carta straccia, bypassandoli completamente. 

 

La delibera, infatti, permette a un produttore agricolo (la cantina Revì) che aveva fatto ricorso alle bocciature della SottoCup, cioè la Commissione urbanistica provinciale, e allo stesso parere contrario del Servizio urbanistica, che ha ribadito l'incompatibilità con le norme del Piano urbanistico provinciale e con il buon uso del territorio, di dare avvio ai progetti di costruzione in un'area agricola considerata di pregio.

 

''Il progetto - si legge nella delibera - prevede la realizzazione di un corpo edilizio principale con pianta di forma rettangolare delle dimensioni pari a metri 27,10 x 43,30, adibito a cantina con sala lavorazione, celle di stoccaggio e affinamento, magazzino vario in rotazione, locali di servizio. Il volume presenta una altezza complessiva di 5,8 metri dal suolo. Sul lato ovest della cantina è prevista la collocazione di una palazzina servizi contenente il locale vendite, la cucina, gli uffici al piano terra, la sala degustazione, il caveau bottiglie storiche, l’ufficio dirigenziale al primo piano. La palazzina servizi presenta una altezza massima complessiva compresa fra i 10 e gli 11 metri dal suolo. Viste le dimensioni del nuovo centro aziendale e la notevole emergenza del suolo (circa 9.000 mc complessivi di volume emergente), seppur il piano di posa risulti a livello inferiore rispetto alla strada provinciale, la scelta è stata quella di operare una mimetizzazione dei prospetti della cantina con sistema a maglia di fili di ferro, con parete verde costituita da piante di vite rampicanti''.

 

Le ragioni della ripetuta bocciatura, a quanto pare, non sono sembrate abbastanza valide alla Giunta e all'assessore all'urbanistica Mario Tonina, tanto che si è deciso di accogliere il ricorso. Tali motivazioni, collegate alla “vocazione agricolo-colturale del terreno più che a quella finalizzata alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli” e a delle criticità legate alle caratteristiche dello stesso, sono state considerate incongrue dai proprietari dell'azienda agricola. E allo stesso modo dalla Giunta, che considera il progetto il “frutto di una ricerca architettonica accurata ed intelligente, proprio per creare un armonico collegamento fra contesto ed edificio”, l'azienda giovane e vitale e il terreno l'unico disponibile, specie di fronte ai costi proibitivi di altre zone.

 

“Ci sono altre zone – spiega Manica – aree che a differenza di questa, al centro di una riflessione matura della comunità di Aldeno, posso essere adibite allo scopo. La dimensione della cantina è sicuramente un problema. La mia interrogazione sottolinea l'evidente sfregio agli organi tecnici e la vanificazione di una riflessione interna alla commissione urbanistica sulla salvaguardia della plaga agricola”.

 

La palla, ora, passa al Comune di Aldeno, che dovrà votare in deroga , visti i volumi, il progetto. “Aldeno è allarmata – continua il consigliere democratico – perché c'è stata una riflessione, già matura, sul tema. Spero che il consiglio comunale si dimostri più maturo della Giunta”.

 

Il caso di questo terreno del Comune di Aldeno, dunque, non rappresenta che la classica “goccia che fa traboccare il vaso” per il consigliere Manica. “Nelle motivazioni dell'accettazione del ricorso, contro il parere degli organi tecnici, ci sono motivazioni insufficienti. Un'evidente forzatura. Si voleva che questa iniziativa andasse fino in fondo, passando come con una ruspa, visto che piace tanto ai leghisti, sulla Cup”. 

 

“In questi mesi di governo – chiosa - i temi delicati di urbanistica e ambientali sono stati segnati da scelte contraddittorie da parte dell'assessore. Penso al tema delle seconde case, a quello della Valdastico, alla deroga per il concerto di Moroder o alla questione, più recente, di Fridays for future, con le dichiarazioni favorevoli ai manifestanti e la ripetizione di voler proseguire con la costruzione dell'A31".

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