Malattia emorragica virale, morti 70 conigli in 3 allevamenti di Trento. L'Apss: ''Nessun pericolo per la salute pubblica''
La malattia colpisce solamente i conigli. Il focolaio è già stato chiuso. Non ci sono pericoli per la salute delle persone
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TRENTO. Sono circa 70 i conigli provenienti da tre allevamenti familiari situati a Ravina, Sardagna e Camponzin, che nelle ultime tre settimane sono morti per malattia emorragica virale. Si tratta di una malattia che colpisce i conigli e che non porta alcun pericolo per l'essere umano.
La morte dell'animale è causata da diverse emorragie interne e ad essere colpiti di solito sono soprattutto i polmoni.
Come già detto, nelle scorse settimane questa malattia ha colpito 3 allevamenti. Da parte del sindaco Alessandro Andreatta è stata emessa un'ordinanza veterianaria per l'apertura e la chiusura di un focolaio. La situazione si sarebbe quindi risolta e a confermarlo è anche Franco Fasoli, direttore dei servizi veterinari dell'Apss.
“In questo caso dobbiamo chiarire che quando parliamo di 70 conigli morti – spiega Fasoli – non siamo davanti ad una epidemia ma solo alla somma di conigli morti in più allevamenti rurali che nell'arco di un determinato tempo sono stati interessati di questa malattia”.
I casi sono tre e l'intervento dell'azienda sanitaria è avvenuto su segnalazione dei privati che hanno riscontrato la moria anomala di alcuni conigli. “Questa malattia – chiarisce il medico veterinario – colpisce ormai solo esclusivamente gli allevamenti familiari dove spesso non si vaccinano gli animali. La malattia colpisce l'allevamento, di solito, attraverso i maschi che vengono portati per fecondare le femmine”.
Il decorso della malattia emorragica virale è di un certo grado di gravità. “ Non ha alcun riflesso sulla salute pubblica – spiega ancora Franco Fasoli – infatti quando ci sono i primi sintomi in un allevamento familiare il consiglio che viene dato è quello di macellare i conigli rimanenti per poterli consumare. Di solito gli animali colpiti da questa patologia hanno un edema polmonare e altre emorragie che nel giro di poche ore portano alla morte il coniglio”.
Si tratta della stessa malattia , spiega il medico dell'azienda sanitaria, che lo scorso anno aveva colpito alcuni conigli presenti sul Lavisotto e altri che si trovavano al cimitero di Trento diminuendone il numero.
Dopo la morte di questi 70 conigli la situazione è però tornata sotto controllo. “Certamente – spiegato Fasoli – il focolaio è stato aperto e chiuso. Torno a ripetere che non c'è alcun allarme per la salute pubblica”.