Il primo taglio del fieno si annuncia in calo a causa di siccità e temperature elevate
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Dopo avere effettuato alcuni sopralluoghi in varie zone del Trentino nelle quali sono presenti prati permanenti, Roberta Franchi, esperta di foraggicoltura della Fondazione Mach ritiene che la quantità di fieno del primo taglio (maggengo) farà registrare un calo difficilmente valutabile al momento.
Il prato ha sicuramente sofferto per la siccità che ha caratterizzato i primi 4 mesi del nuovo anno. Abbinata per giunta a temperature a volte elevate.
E’ il primo taglio che riempie il fienile, dice l’esperta che stima pari al 70-80% l’apporto del fieno maggengo al raccolto complessivo di fieno dell’annata. Il secondo taglio è migliore per qualità. Ma ha una resa quantitativa minore.
Qualche allevatore vorrebbe rinviare a metà giugno il primo e secondo sfalcio. Scelta tecnica da evitare, dice la tecnologa della Fem, perché porta ad un abbassamento della qualità del fieno raccolto.
Meglio procedere secondo tradizione al primo taglio quando l’erba ha raggiunto un livello accettabile di qualità e sperare che nuove piogge favoriscano la crescita del taglio di inizio estate.