Addio a Giovanni de Stanchina, precursore dell'agricoltura sostenibile
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
A Giovanni de Stanchina, deceduto il 22 marzo 2020 nella casa di Livo, l’agricoltura del Trentino Alto-Adige deve essere grata non solo per avere introdotto nei magazzini ortofrutticoli delle due province la frigoconservazione e gli accorgimenti agronomici per assicurare alla frutta serbevolezza e sanità da funghi patogeni e alterazioni fisiologiche.
Nei 40 anni trascorsi alla Stazione Sperimentale di S. Michele a/Adige in qualità di dipendente a partire dagli anni ’60 e di direttore dopo la metà degli anni ’70, ha svolto un ruolo di anticipatore di idee e linee guida per molti altri settori dell’agricoltura regionale.
Ha precorso di alcuni decenni i principi dell’agricoltura sostenibile. Basti pensare alla “campagna frutta pulita”del 1972 e al disegno di legge provinciale sull’agricoltura ecologica del 1980. Quando è stato assunto, il personale della Stazione Sperimentale si contava sulle dita di una mano. Grazie all’aiuto della Regione Trentino Alto-Adige e alla consulenza del prof. Enrico Avanzi è riuscito ad ampliare l’organico ad una quarantina di dipendenti. In modo da coprire una decina di settori di attività sperimentale e di consulenza.