Vi fermate mai a osservare il mondo in silenzio?
Vi fermate mai a riflettere sulla corrente che pare essere sempre più in prima linea?
Vi fermate mai a chiedervi: io come la penso?
E, mi chiedo, che cosa ne pensate del metaverso? Ho concluso un breve corso sul cyber e sull'intelligenza artificiale e ho molto apprezzato un riferimento fatto ai film Blade Runner e Matrix: il primo, anno 1982 e regia di Ridley Scott, indaga il fenomeno tecnologico facendo però attenzione a non perdere la propria umanità – capacità di pensiero, etica, coscienza. Mentre in Matrix, anno 1999 e regia di Lilly e Lana Wachowski, l'uomo è completamente immerso nel mondo virtuale.
E oggi? Ci siamo affidati all'intelligenza artificiale con l'intento di renderla sempre più simile a noi, affinché essa possa svolgere alcuni impegni al posto nostro. Per sostituirci.
C'è addirittura chi preferisce l'amico virtuale all'amico vero.
C'è chi predilige una “chatrobot” all'incontro.
C'è chi preferisce l'illusione alla realtà. O, probabilmente, c'è chi non sa più distinguere quale sia la realtà e quale sia lo spazio virtuale - irreale.
Il risultato? Aumentano i casi di depressione e di suicidio. Perché? Perché siamo troppo attaccati allo schermo e s-connessi dalla natura, da quello che ci circonda, da quello che accade attorno a noi, dalla realtà.
La verità è che, spesso, diamo più importanza al contenuto racchiuso dentro a una scatola, piuttosto che all'incontro vis a vis, quello vero e sincero.
Non sappiamo più chi siamo. E non possiamo conoscere noi stessi se ci allontaniamo dall'altro poiché possiamo ri-conoscerci solamente attraverso l'altro. Grazie all'incontro.
Un giorno, tra le pagine di un mio quaderno scrissi alcune parole:
Guardarsi negli occhi
senza dire niente,
è la più intima conversazione
fra due Anime.
È la più sincera,
la più vera,
la più sentita;
ove due cuori s’incontrano.
Adoro la parola “incontro”, l'incontrarsi, poiché vi sono infiniti modi per trovarsi: l'incontro con un'amica, l'abbraccio di una figlia al suo rientro dalla scuola, il bacio con il fidanzato prima di andare al lavoro, il confronto dopo un malinteso, il salutarsi per strada, il mettersi in viaggio per raggiungere posti e persone lontane, il ritrovarsi dopo tanto tempo, un caffè condiviso per raccontarsi mentre ci si guarda negli occhi, fare due passi insieme nel bosco,... L'attesa stessa di un incontro è un'emozione di gioia!
Credo che la parola incontro sia una delle pronunce più belle che ci siano. Potrebbe restare scritta di un foglio da sola, come una poesia, senza perdere il suo valore.
E credo che “incontrarsi” sia bellissimo. Questo vocabolo mi mette il sorriso sul volto: mi spinge a ricordare tutti quegli sguardi incrociati nel corso delle passeggiate fatte per strada oppure in viaggio; mi porta nella mente a cercare tutti quegli occhi incontrati in questo cammino chiamato vita perché il tempo condiviso insieme alle persone con cui si sta bene non è solo il miglior incontro ma è soprattutto il miglior tempo da vivere.