Contenuto sponsorizzato

Il valore delle parole: la politica di ieri e di oggi tra diplomazia e ipocrisia

DAL BLOG
Di Sara Conci - 14 July 2024

Prima di definire la parola “politica” credo che sia opportuno distinguere la diplomazia dall'ipocrisia: la diplomazia ha un intento positivo e, poiché il suo obiettivo è quello di trovare la soluzione migliore per tutti, sa andare al di là del proprio pensiero. Possiamo allora dire che la diplomazia è l'arte di trattare con tatto e finezza le faccende (o le persone, aggiungo io) delicate. L'ipocrisia è una simulazione fittizia. Senza se e senza ma. E' fine a sé stessa e vuole guadagnarsi la fiducia altrui esclusivamente per conseguire i propri scopi personali, anche a costo dell'inganno. O con la manipolazione. Di certo non agisce per la benevolenza e per gli interessi in comune.

 

La politica di oggi è diplomatica o ipocrita?

Viviamo in una società sempre più complessa, con catene invisibili che pongono schemi e angoli sempre più stretti in cui stare. Se non ci si sa liberare. Già con le prime scuole gli infanti vengono guidati verso una direzione ben specifica e poco stimolati a sviluppare un pensiero che sia veramente libero. Sbaglio? Guardiamoci indietro. Al di là dei valori che ci sono stati trasmessi, quanto siamo stati influenzati dai nostri stessi genitori, dalle maestre e dai professori delle scuole, dai telegiornali, oppure da quei film americani che mostravano, e ancora oggi mostrano, che gli U.S.A. sono da sempre i vincitori da imitare?

 

Il termine “politica” deriva dal greco antico politikḗ e si attiene alla pόlis, ossia la città-stato, con sottinteso téchnē nonché “l'arte che attiene alla città-stato”, da cui “tecnica di governo” (della società). In un passato molto lontano la Terra del sud Italia è stata baciata da questo governare che ha saputo abbracciare l'arte del vivere assieme e gli interessi dei singoli cittadini coincidevano allora con quelli della comunità. La stessa Sicilia è ricca di reperti e di monumenti che ricordano i principi dell'Antica Grecia.

 

Lo scorso aprile sono stata in vacanza sulla bella isola del sole insieme a mia figlia Luce e al mio compagno di cammino, Nicola, e, tra i vari luoghi visitati, siamo rimasti affascinati dalla Neapolis (nea = nuova, polis = città ) di Siracusa e da tutta la sua storia che ancora oggi si respira. Il teatro greco (si dice che sia il più antico di tutto l'Occidente) è stato la sede delle riunioni pubbliche e delle opere teatrali a cui tutti quanti potevano partecipare; è importante sapere che gli spettacoli venivano organizzati e pagati dai benestanti, mentre l'accesso era concesso anche ai meno abbienti: i “ricchi” pagavano l'ingresso a chi non poteva permetterselo perché la cultura era considerata un bene prezioso a cui tutti avevano diritto. Un altro spunto interessante da prendere in considerazione e da attuare nel nostro presente è la “maratona della poesia” che veniva proposta una volta all'anno: la gara lasciava spazio a chiunque volesse mettersi in gioco, non per far competere gli uni con gli altri ma per stimolare la propria riflessione, la creatività, l'arte, il crescere personale e spirituale. Era un modo per spronare le persone a mettersi continuamente in discussione, a non adagiarsi, a essere “ricercatori” in questa vita. Per evolvere.

 

Certo, gli imbroglioni e gli invidiosi saranno vissuti anche nel V° secolo a.C.. Ma era il “centro” ad essere diverso: la comunità, nonché il bene comune, era il “centro”.

 

Nella politica di oggi, quella occidentale intendo, le cose mi sembrano molto differenti: il benessere individuale è messo al “centro” mentre il resto è riposto al secondo piano, forse. Prima vieni “tu” e poi, forse, “l'altro”. Prima vengo “io” e, se mi servi, lascio spazio anche a “te”. Siamo così spinti a vivere in un Sistema tendenzialmente individualista: lo è in quei Comuni che vengono amministrati da gente ipocrita; lo è nei valori della famiglia, lo è nelle relazioni non sincere, lo è in alcuni posti di lavoro,... ma dobbiamo riappropriarci del senso del semplice stare insieme, del fare comunità! Dobbiamo renderci conto che incontrare l'altro è indispensabile per poter incontrare veramente se stessi. Solo così è possibile riconoscere il valore della gentilezza e divenire un dono reciproco, per poter gioire insieme e dare così vita a una nuova politica.

 

Ricorderò sempre l'incontro che ho avuto con un signore sull'isola d'Ischia qualche anno fa, il quale mi disse: “Qui da noi si chiama mafia e la conosciamo. Però ce l'avete anche da voi, e la vostra è peggio perché indossa i colletti bianchi”. E, se sfidi il colletto bianco sbagliato, se non scendi a certi compromessi, … sei tagliato fuori anche qui. Al nord. Fortunatamente non esistono solamente persone ipocrite nel mondo della politica. Vi sono anche gli umili e i giusti. E io ho avuto il piacere di incontrare rappresentanti di comunità degni di esserlo. Amministratori e amministratrici che, prima di essere un sindaco, un delegato o una delegata, sono persone: portano con sé un grande senso di umanità e di comunità, si muovono con cura e sensibilità verso l'individuo inteso come essere umano e verso l'ambiente circostante, tessendo fili di relazione e di speranza.

 

Tornando un attimo all'antica Grecia, rammento e condivido la politica secondo Aristotele: “Solo i sapienti dotati di saggezza sono in grado di agire per il bene comune e dovrebbero essere posti a capo delle istituzioni; il tutto, però, in totale distacco dalla ricchezza materiale poiché potrebbe essere causa di perdizione dell’integrità morale della comunità stessa”. Sarebbe indispensabile riconoscere uno stipendio “normale”, non oltre ogni eccesso, per tutti gli appartenenti alle istituzioni. E allora sì che vedremmo la maggior parte dei Deputati e dei Senatori defilarsi dal Parlamento! So che la mia è solo un'utopia, ma solo così facendo potremmo risolvere il cosiddetto debito pubblico, alzare gli stipendi, garantire un pasto caldo e un tetto sopra alla testa a chi non se lo può permettere. E solo allora potremmo parlare di pari diritti, di uguaglianza, di dignità, di comunità, … o, in una parola “politica”.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Sport
22 January - 06:00
Dal sogno alla crisi, la rapida ascesa e il brusco crollo del Valsugana Basket: un’indagine della Guardia di Finanza ha portato a [...]
Montagna
22 January - 08:26
Il giovane era stato salvato dall'amico ma purtroppo non ce l'ha fatta: è morto in ospedale (dove era arrivato in condizioni gravissime)
Cronaca
21 January - 21:06
Ezio Mauro, già direttore di "la Repubblica" e "La Stampa", a 360° su Elon Musk, Trump e Meloni: dal "saluto romano" del [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato