Al giorno d'oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di niente; diceva Oscar Wilde.
Parole di ieri, parole per oggi. Parole che spesso udiamo o che noi stessi ripetiamo. E sono certa che, se mi fermassi un momento a pensarci su, potrei scrivere anche io una lunga lista di 'cose senza il giusto valore', ma... non è nella mia natura. Preferisco affermare che c'è un valore in ogni cosa. E per ogni parola. Tutto ha un proprio significato, seppure a volte sconosciuto. E lo stesso vale per tutti noi: ognuno di noi ha un valore, ovverosia, ciascuno di noi è un valore. Siamo tutti diversi, con differenti qualità che ci contraddistinguono e ci rendono unici, e dobbiamo rispettarci reciprocamente per quello che siamo, rammentando che: quello che ha valore per me, non è detto che lo abbia per gli altri.
Quello che per me è una virtù, probabilmente non lo sarà per gli altri. E va bene così. L'importante non è quello che pensano o fanno gli altri: conta essere sé stessi. Con coscienza e responsabilità. E allora tutto diviene un valore. Tutto cambia: s'impara a vedere con i propri occhi, a non giudicare, a dare maggiore attenzione a quello che c'è e a riconoscere il giusto valore delle cose.
Pensiamo ai bambini: loro fanno caso a tutto, ma proprio a tutto! Non sfugge loro nemmeno una parola e, se il pupazzo del cuore viene rotto oppure smarrito, ne soffrono. E piangono. Perché in quel pupazzo, mentre gli altri non ci vedevano nulla, i fanciulli ne scrutavano l'Anima.
Spesso, si cresce, mettendo da parte il bambino che siamo stati, dimenticando quelle piccole cose che sono state grandi. E importanti. Ci abituiamo a vedere quello che non c'è, piuttosto di apprezzare quello che c'è. Ne Il Piccolo Principe, Antoine De Saint-Exupéry scriveva che “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”. E aveva ragione. Perché, tutte quelle cose che sono state grandi quando eravamo piccoli, forse, lo sono ancora. Dobbiamo 'solo' ricordarcelo. Come? Mettendo da parte quello che non conta. Quello che non serve. Quello che pesa. Quello che non ci permette di andare avanti.
Bisogna fare un piccolo passo per volta; solo così possiamo riscoprire il valore delle cose: a passo lento. Ci vuole pazienza. Ci vuole esercizio. Serve la giusta attenzione. Come? Chiudiamo gli occhi, spegniamo la mente, spogliamoci dei pensieri e facciamoci spettatori di tutto quello che accade dentro e fuori di noi. Semplicemente, fermiamoci. In silenzio. E diamo un volto a tutte quelle cose e persone che ci fanno bene in questo momento. In questo presente. Ecco, tutto questo ha un valore ed è tutto quello che conta veramente. Perché viene dal cuore. Poiché, come diceva il Piccolo Principe: Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.