Legge elettorale, in Trentino si deve votare come nel resto d'Italia, approvato il mio emendamento
E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle
L’approvazione dell’emendamento a mia prima firma alla legge elettorale è un risultato della massima importanza, che contribuisce a garantire il corretto funzionamento del sistema democratico: la legge elettorale deve essere applicata a tutto il territorio nazionale, senza eccezioni a discapito di alcun territorio. Ho proposto questa modifica perché ho ritenuto di vitale importanza impedire un vulnus ai danni del Trentino-Alto Adige, un obiettivo che evidentemente è stato largamente condiviso.
Il M5S vuole andare subito al voto con una legge elettorale costituzionale. Al fine di migliorare la riforma in esame, abbiamo presentato delle proposte emendative per garantire l’approvazione di un sistema democratico che dia rappresentanza e governabilità. Tra le modifiche proposte c’è anche quella, a mia prima firma, per estendere lo stesso sistema di voto anche al Trentino-Alto Adige. Il testo attualmente in discussione alla Camera prevede, infatti, che tre punti fondamentali della legge, cioè il sistema proporzionale, l’assenza di coalizioni e le quote di genere, si applichino a tutta l’Italia ma non al Trentino-Alto Adige.
Nelle province di Trento e Bolzano, al contrario, si applica un sistema maggioritario, che favorisce le coalizioni e di conseguenza esclude le quote di genere. Una disuguaglianza inaccettabile, che viene giustificata da alcuni con la necessità di tutelare le peculiarità locali e le minoranze linguistiche, ma che al contrario le penalizza, perché assicura una sovra-rappresentanza a livello locale solo ad alcuni partiti ed è frutto di un accordo politico fatto unicamente per spartirsi le poltrone e trasformare il territorio in un feudo del cosiddetto centrosinistra.
Il mio emendamento in difesa dei diritti dei trentini rappresenta un elemento di giustizia e la sua approvazione è stata doverosa. Il Pd ha al suo interno almeno 80 franchi tiratori, se la prenda con loro. Il M5S mantiene la barra dritta e continuerà a lavorare per approvare una riforma costituzionale e restituire al più presto la parola ai cittadini.