Ferrovia Trento-Canazei, avviato studio da 100 mila euro. Perché non pensare a un referendum?
E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle
Una delle sfide più importanti per il Trentino nei prossimi anni sarà quella di trovare per cittadini e turisti un'alternativa al trasporto privato, che sia sostenibile per l'ambiente. Su questo tema abbiamo discusso lunedì 18 settembre, durante un incontro dedicato ad approfondire le caratteristiche e le potenzialità della cosiddetta ferrovia dell'Avisio. Una ferrovia che un tempo collegava le valli dolomitiche con il fondovalle e che un domani potrebbe collegare il capoluogo di Trento con Canazei e le valli di Cembra, Fiemme e Fassa.
Queste, perlomeno, le intenzioni dei promotori, l'associazione TransDolomites e il comitato "Per non perdere il treno", ospiti della serata. Accanto agli aspetti tecnici e finanziari, illustrati nel dettaglio da Massimo Girardi di TransDolomites, l'incontro ha prodotto una riflessione sulle possibilità concrete di realizzazione dell'opera, dando voce nel contempo al comitato di cittadini, rappresentato da Giuliano Poier. In linea di principio e senza scendere nei dettagli tecnici, che soprattutto dal punto di vista ambientale vanno verificati con precisione, l'ipotesi illustrata da TransDolomites sembra interessante, perché parla di mobilità sostenibile con serietà.
Grazie al lavoro del M5S in Provincia, siamo riusciti a impegnare 100mila euro per la realizzazione di uno studio su questa ferrovia e questo è importante, perché al di là degli aspetti tecnici, il progetto porta con sé un'idea importante: lasciare le auto a casa e usare il trasporto pubblico, sia per gli spostamenti quotidiani di lavoro che per andare in vacanza. Saranno gli esperti a dire se questo sia il progetto giusto, ma un progetto ci deve essere, un passo verso la mobilità sostenibile va fatto e la direzione è questa.
Su questo punto a livello nazionale ci sono delle novità interessanti: a settembre il Parlamento ha approvato una legge, votata anche dal M5S, per individuare in conferenza Stato-Regioni le tratte ad uso turistico da valorizzare e incentivare. Il problema è che non sono previsti finanziamenti: nel caso specifico, quindi, dovrebbe essere la Provincia a chiedere alla Stato di appoggiare il progetto.
I cittadini delle valli dell'Avisio in questo senso potrebbero giocare un ruolo decisivo se decidessero di ricorrere allo strumento referendario: un referendum potrebbe essere la chiave di volta, intanto perché stimolerebbe un dibattito pubblico e poi perché se i cittadini si dimostrassero a favore di questo progetto, allora la politica locale dovrebbe trovare il modo di rendere esecutivo quello che elettori e cittadini hanno dato mandato di fare.