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Make pseudoscience great again. La famiglia Trump proprio non va d’accordo con la scienza

Per ricordare i giganteschi abbagli che il neo-eletto Mr. Trump ha preso discutendo verità universalmente riconosciute dalla comunità scientifica
DAL BLOG
Di Open Wet Lab - 10 novembre 2016

Siamo un'associazione di giovani studenti o ex-studenti, impegnati nella divulgazione scientifica. La wet biology è l'attività di ricerca che si fa in laboratorio e a noi piace mettere le mani in pasta

Quando ieri mattina ho letto i risultati delle elezioni per il 45° presidente degli Stati Uniti, non ero particolarmente sorpreso, ma deluso. Deluso come essere umano che crede nell’uguaglianza, dignità e parità di diritti, a prescindere da etnia, sesso o religione. Deluso come cittadino del mondo e futuro migrante, che guardava alle coste degli USA come attraente posto di lavoro. E infine, deluso come biotecnologo e ricercatore. Altre persone, molto più competenti di me, stanno già raccontando i risvolti politici e gli scenari conseguenti la vittoria di Donald Trump; a me piacerebbe invece ricordare i giganteschi abbagli che il neo-eletto Mr. Trump ha preso discutendo verità universalmente riconosciute dalla comunità scientifica.

 

Diciotto anni dopo la pubblicazione dell’articolo fraudolento di Wakefield, ancora troppe persone sono convinte che tra la vaccinazione e l’autismo ci sia un nesso causale. Certo, l’indignazione è ancora più grande quando si realizza che ad ignorare i pareri degli scienziati di tutto il mondo e del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) è stato l’attuale presidente degli Stati Uniti in più di un’occasione, arrivando ad affermare: “Un piccolo bambino sano va dal dottore, viene pompato con un’iniezione massiccia di molti vaccini, non si sente bene e cambia – autismo! Quanti casi così!”. Un’affermazione del genere è figlia di ignoranza sotto così tanti punti di vista che francamente sarebbe dovuta bastare per impedire la candidatura del newyorkese. Quest’articolo scritto dall’OWLer, Gabriele Girelli, risponde alle possibili domande in merito alla questione vaccini-autismo.

 

Con la stessa inquietante convinzione, Trump nega che il pianeta si stia surriscaldando. Secondo lui, “il concetto di riscaldamento globale è stato creato da e per i Cinesi col fine di rendere l’industria statunitense meno competitiva”. In questo video Trump arriva ad affermare su Fox News che gli scienziati del clima “si stanno divertendo”. Il 9 settembre di questo stesso anno l’attore Leonardo DiCaprio, in qualità di ambasciatore ONU, presenta il documentario Before the Flood, visitando diverse parti del mondo e raccontando gli effetti del riscaldamento globale. Durante il documentario, l’attore hollywoodiano intervista, tra gli altri, il rappresentante dell’International Council for Science Johan Rockström, nonché l’ormai ex-presidente USA Barack Obama. E - non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di scriverlo - sono entrambi preoccupati a causa dell’allarmante mutamento del clima terrestre. Per tutti gli aggiornamenti sul cambiamento climatico, fenomeno riconosciuto e ampiamente studiato dalla comunità scientifica, seguite sul nostro blog gli articoli dell’OWLer Nicola Fattorelli, qui potete trovare la prima puntata.

 

Similmente, il magnate statunitense bolla i parchi eolici come “brutti e dannosi per la salute”, smontando con un solo tweet una delle più promettenti fonti di energia rinnovabile, che, guarda caso, potrebbe essere un’ottima alternativa al petrolio. Per inciso, nel 2015 la Danimarca ha coperto il 42 % del proprio consumo di energia elettrica proprio tramite l’energia eolica, toccando, nei giorni più ventosi, picchi del 140 %.

Il tema dello sviluppo sostenibile evidentemente non è caro al neo-eletto presidente USA, altrettanto sicuro che la fratturazione idraulica, nota anche come fracking, non comporti alcun rischio per la salute. La questione è ancora dibattuta e quantomeno controversa, con studi che dimostrano che questo metodo di estrazione del petrolio o del metano è in grado di contaminare le falde acquifere con agenti che interferiscono con la normale attività ormonale. Al contempo, i sismologi stanno tutt’ora indagando il possibile legame tra la fratturazione idraulica e i terremoti. Ancora una volta, Donald Trump è riuscito a fare delle considerazioni boriose e demagogiche.

 

Non finisce qui, Trump ha aspramente criticato il trattamento ricevuto da un dottore e la sua assistente, contagiati dal virus dell’ebola mentre stavano prestando servizio e salvando vite in Liberia. Secondo Trump, i due statunitensi andavano curati, nel miglior modo possibile, ma senza rientrare in patria, “subendo le conseguenze” delle loro azioni altruiste. Fortunatamente invece, Kent Brantly e Nancy Writebol sono stati trasportati nuovamente negli Stati Uniti, dove sono stati curati con successo, senza contagiare nessun altro. C’è di più: una volta curati, hanno potuto donare il loro sangue e il loro plasma, così da aiutare il trattamento di altri pazienti, grazie agli anticorpi che avevano sviluppato contro il virus.

Passiamo per un momento al vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, l’uomo che dovrebbe raccogliere l’onere e l’onore di rappresentare il proprio Paese, dovesse Trump essere incapacitato. Era il 2002, quando in un discorso al Congresso, Pence dichiarò apertamente di non credere alla teoria dell’evoluzione e di essere un creazionista. Niente di così sorprendente, da un politico che nel 2000 negò completamente il nesso causale tra il fumo di sigaretta e il cancro, venendo ampiamente remunerato dall’industria del tabacco per il sostegno che non avrebbe fatto mancare anche negli anni seguenti. Al peggio non c’è mai fine.

 

La famiglia Trump proprio non va d’accordo con la scienza. Merita infatti una menzione anche Melania Trump, la consorte del presidente USA. Forse ricorderete il discorso che fece alla Convention Nazionale Repubblicana, copiato per filo e per segno da quello del 2008 di Michelle Obama. Ebbene, il responsabile della campagna elettorale di Trump Paul Manafort, tentò di far passare l’evento come mera coincidenza. In risposta, l’astrofisico Robert Rutledge calcolò le probabilità che la signora Trump avesse usato le stesse frasi di Michelle Obama nello stesso ordine: una su 87 miliardi.

 

Come recita il tweet della serie TV Black Mirror, questo non è l’episodio di una serie. È la realtà. Colui che viene definito l’uomo più potente della Terra non crede nella scienza, è un antivaccinista e un complottista, non crede nel riscaldamento globale e non si cura dello sviluppo sostenibile. Sorprendentemente, crede che l’uomo sia effettivamente atterrato sulla Luna, ma metterebbe i fondi per la NASA in fondo alla lista delle sue priorità. Chissà, forse nel prossimo tweet dichiarerà di credere alle scie chimiche, ai rettiliani e agli illuminati. Forse riuscirà davvero a costruire un muro al confine degli Stati Uniti: un muro fatto di odio, demagogia, razzismo, maschilismo e ignoranza. Sicuramente, senza l’aiuto della scienza e di una corretta informazione, difficilmente riuscirà a rendere l’America great again.

 

 

(di Dennis Pedri)

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