L'Aquilone e l'uomo: un presagio e un avvertimento
Pittore, i suoi lavori sono presenti in molti paesi europei, in Giappone, Cina, Brasile, Stati Uniti e Russia. Ha al suo attivo installazioni, attività didattiche, scenografie, performance musicali, illustrazioni per bambini e per adulti.
Che paesaggio! Gelido e solcato da una creatura quasi angelica, che porta, a fatica, i suoi e forse anche i nostri peccati.
Gli alberi si protendono silenziosi al cielo. Sono tra gli ultimi capelli di questa stanca, stempiata terra che, esausta, non vede l'ora di eliminare il virus più persistente che l'abbia mai popolata: l'uomo.
In sintonia con quanto il film Matrix (1999) suggerisca, l'animale mammifero, primate, della specie Homo Sapiens di cui tutti noi facciamo parte (anche se più di qualcuno proprio non vi sembri un vostro simile) si comporta come una infezione e prolifera fino a sopprimere il suo organismo ospite ovvero il bello, e finito, globo terrestre.
Mi auguro il virus si ravveda, riconosca lo sfruttamento demenziale e insostenibile, la deturpazione oramai quasi onnipresente, per cambiare repentinamente e definitivamente rotta.
Altrimenti l'unica rotta possibile sarà di costruire, con gli ultimi respiri, un'arca gigantesca come quella di Noé, puntare verso lo spazio aperto, verso un pianeta della costellazione di Andromeda o di Cassiopea, e chiedere asilo ad una razza più intelligente della nostra.