Il 'Déjà vu' vissuto attraverso l'arte
Pittore, i suoi lavori sono presenti in molti paesi europei, in Giappone, Cina, Brasile, Stati Uniti e Russia. Ha al suo attivo installazioni, attività didattiche, scenografie, performance musicali, illustrazioni per bambini e per adulti.
Ci sono opere e immagini che, pur essendo nuove, credo di aver già visto, che riconosco all'interno del panorama dei paesaggi vissuti nel passato e chissà come o perchè rimasti impressi nella retina o nel cuore.
Come la “mia” Populonia toscana, come uno scenario della Val di Sella in Trentino o una vista dall'alto della baia di Hong Kong.
Così per pura assonanza ho sentito molto famigliare anche questo lavoro di Capogrossi (collezione Mart) che mi guardava come un grande occhio. Famigliare: perchè sono le mie cellule. Anzi, è il paesaggio subatomico di cui è fatto (o visto che a detta dei fisici siamo pura energia, potrei dire “non fatto”) il mio inconsistente corpo.
L'arte, quando è davvero arte, è universale non perchè permetta di comunicare lo stesso concetto a tutti ma perchè, chiunque le dedichi un frammento di attenzione, trovi un appiglio vitale, personale e intimo.