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Tra moda, arte, danza, architettura e cinema, Laura Biagiotti sfila all'Ara Pacis

Lavinia Biagiotti Cigna ha spiegato: "Prosegue il Grand tour in Biagiotti e dopo la Roman Renaissance del brand andata in scena lo scorso settembre sulla Piazza del Campidoglio, abbiamo scelto di girare la nuova collezione all’Ara Pacis''
DAL BLOG
Di Marco Consoli - 28 febbraio 2021

Figura poliedrica , tra le tante cose è produttore discografico e di eventi, attore, fotomodello, influencer

Laura Biagiotti ha girato  la stagione FW 21/22 all’Ara Pacis a Roma. Ambientata in un luogo iconico della Capitale, simbolo di rinascita e di novità, la collezione tesse un dialogo tra moda, arte, danza, architettura e cinema.

Lavinia Biagiotti Cigna racconta così la collezione:

 

“Credo nell’integrazione tra arte e quotidiano e nella forza della moda, e della bellezza in generale, di sviluppare nuovi modelli di vita.

Prosegue il Grand tour in Biagiotti e dopo la Roman Renaissance del brand andata in scena lo scorso settembre sulla Piazza del Campidoglio, abbiamo scelto di girare la nuova collezione all’Ara Pacis. È un luogo fortemente evocativo e significativo: simbolo dell’inizio di una nuova era di prosperità, intreccia una trama tra passato e futuro.


L’Ara Pacis è un luogo caro alla nostra famiglia e alla nostra azienda: abbiamo esposto qui la monumentale opera di Giacomo Balla “Genio Futurista”, facente parte della Collezione futurista di Laura e Lavinia Biagiotti, e inaugurando una stagione di conversazioni tra arte classica e contemporanea. Era il 2009 e l’esibizione, inaugurata alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ebbe uno straordinario successo di pubblico. Sempre in quell’occasione realizzammo un’iconica campagna fotografica Biagiotti. 

 

Il nostro è dunque un “tornare” all’Ara Pacis e oggi come allora non si può che rimanere colpiti dalla straordinaria arte ornamentale augustea. Il tema della natura, tanto caro al nostro marchio, è elegantemente rappresentato nei decori dell’Ara Pacis nel suo momento di crescita e di sviluppo. I colori della collezione sono proprio ispirati al grande fregio vegetale: il bianco marmoreo ed anche quello del fiore di loto, le sfumature rosate dei fiori dell’acanto, il viola degli iris, le diverse tonalità del blu.


Appaiono immediatamente le donne della città, che indossano abiti di maglia in cashmere riciclato, cappotti double, gonne godet, blazer senza il rever. L’iconica borsa monogram con il manico che riproduce il LOGO LB racconta nuovi stili di vita e viene declinata in forme mini da portare a tracolla per l’essenziale e più capienti per contenere nuove avventure. 

 

Lo scopo della moda Biagiotti in fondo è mettere lo straordinario nel quotidiano e farlo durare nel tempo, con abiti che raccontano la storia di ogni giorno.

Abbiamo tessuto e filato fregi e girali d’acanto su lunghi abiti in maglia a costine calate e minute, su cappotti ampi che abbracciano il corpo. Abiti e cardigan in cashmere o in mohair, lunghi e sinuosi, sono solcati da rombi e trecce, interpretando la vocazione del brand alla maglieria. Sapienti ricami fatti a mano di perle scaramazze e punti luce suggeriscono un’estetica del rinnovamento che passa anche attraverso l’abbigliamento. Classicismo e naturalismo sfilano in corteo tra le flessuose efflorescenze d’acanto e le moderne “sacerdotesse”  indossano  lunghi  mantelli di alpaca bianco-latte o nei toni cappuccino: i neutri tanto cari alla Maison. Ancora come “vestali” custodi del fuoco e quindi del calore corporeo, si avvolgono nel velluto panné in colori pastello, nei cappotti doppiati di cashmere lunghi alla caviglia.


Facendo moda e impresa si vive un’esperienza nella quale si percepiscono i cambiamenti della società, spesso orientandoli. Da qui la nostra responsabilità nei confronti del presente, oltre che del futuro, e la necessità di interpretare un messaggio sostenibile fatto di  persone, di legame con il territorio, con l’arte, la cultura e la bellezza. La nostra Age of Women racconta, in quattro episodi, il ruolo femminile nella sua espressione più completa, attraverso un dialogo inedito tra la moda e la città, tra le donne, l’abito e il corpo. Nel vestire si cerca un comportamento che ci appaghi fatto di valore intrinseco, comfort e lunga durata. La moda Biagiotti racconta un pensiero contemporaneamente nuovo e infinito.”

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