Zanotelli seduta in Giunta e il continuo sfregio alle istituzioni di Fugatti: Fratelli d'Italia tiene (e fa bene) in attesa che il Presidente ''normalizzi' i suoi comportamenti
Direttore de il Dolomiti
Come si possono mortificare le istituzioni, mortificare il senso del voto, dare uno schiaffo agli elettori, quei pochi che ancora vanno a votare, creare ancor più sdegno e disgusto per la politica? Per informazioni chiedere al presidente del Trentino Maurizio Fugatti che da un mese a questa parte sta mettendo in campo tutto il peggio possibile per quanto riguarda la gestione delle istituzioni.
Un condensato di arroganza e di mancanza di rispetto per i cittadini (perché trattando a pesci in faccia i rappresentanti delle opposizioni insulta anche i loro elettori, per non parlare di quelli che dovrebbero essere sui colleghi di maggioranza, i Fratelli d'Italia) che si è sublimato oggi nella presenza di Giulia Zanotelli seduta nei banchi della Giunta. Come è noto l'ex assessora all'agricoltura è stata scelta (d'imperio da Fugatti, senza alcun confronto con nessuno, modus operandi che sta adottando un po' in ogni cosa collezionando figuracce e bocciature a ripetizione) per essere ancora assessora all'agricoltura, ma questa volta ''tecnica''. Già perché per giochini di potere, che non possono che allontanare i cittadini dalla politica, l'ha candidata come capolista della Lega, le ha fatto prendere oltre 2.300 voti da persone che hanno, evidentemente, creduto in lei, ed ora vuole che si dimetta da consigliera provinciale per poi farla rientrare dalla ''finestra'' come assessora tecnica.
Una manovra davvero sgradevole passata un po' in secondo piano perché sotto i riflettori c'è l'incredibile litigio con Fratelli d'Italia che Fugatti sta provando a trattare come tratta gli altri suoi alleati: come comprimari di bassa lega che non possono che accettare quanto lui elargisce (ci mancano solo appalusi, inchini e frasi di fantozziana memoria tipo ''è un bel presidente'', ''è una meravigliosa persona'', ''è un santo'').
Il problema, checché ne dica il Pd che da giorni recita il leitmotiv del ''Basta con le ingerenze romane che umiliano l'Autonomia'', è che Fratelli d'Italia è un partito vero, nazionale, che governa l'Italia e che proprio per questo è decisivo per creare un asse con il resto del Paese e, grazie ai rapporti con Roma, per rafforzare l'Autonomia (un po' quello che faceva il Pd nei primi anni di esistenza salvo poi, in nome del localismo, essere sempre più fagocitato dalla nomenclatura locale e chiudersi nell'autoreferenzialità). E quindi il processo parafeudale di concessioni di poltrone si è interrotto difronte all'evidente tradimento dei patti da parte di Fugatti (presidenza alla Lega e vicepresidenza a Fratelli d'Italia mentre ha elargito il fido Spinelli della vicepresidenza umiliando il partito di Giorgia Meloni con due assessorati svuotati di buona parte delle competenze).
Questa mattina Gerosa e Cia hanno ribadito la linea: hanno raggiunto i banchi della Giunta e si sono portati via il loro cartellino sedendosi in consiglio. Poi è successo quel che vi abbiamo raccontato: il consiglio non è ''nato'' perché Fugatti ha umiliato anche le opposizioni non instaurando nemmeno una trattativa con loro per scegliere il Presidente del Consiglio (la legge prevede che servano 24 presenti in aula quando la maggioranza ne ha 21 a disposizioni quindi chi ha ''scritto'' le norme che regolano l'assise lo ha fatto proprio per avere una nomina democratica e condivisa e non questo obbrobrio di gestione della cosa pubblica cui stiamo assistendo).
E arriviamo, quindi, al condensato di mortificazioni che dicevamo sopra: Giulia Zanotelli seduta tra i banchi della Giunta quando ancora è ''consigliera'' semplice seppur lo stesso consiglio sia impantanato perché Fugatti non ha condiviso con niente e con nessuno il da farsi per farlo nascere. In questo modo non si può nemmeno andare a votare le dimissioni da consigliera e tutto il giochino per farla diventare assessora tecnica è in stallo totale. Eppure lei è lì, già seduta tra gli assessori.
In questo quadro il Trentino è fermo. Sta scivolando dalle mani il finanziamento al by-pass ferroviario (una robetta da quasi 1 miliardo di euro, così per dire) da parte del Pnrr, l'economia è in stallo, la sanità in affanno, l'Università in rosso, gli impianti della Panarotta restano chiusi, i problemi sono sempre più impellenti. E pensare che c'è chi continua a dire a Fugatti ''è un bel presidente'', ''è una meravigliosa persona'', ''è un santo'' quando anche chi gli è più vicino dovrebbe soltanto chiedergli di ''normalizzare'' il suo comportamento istituzionale. Non si chiede tanto. ''Normalizzare'' (che vuol dire rispettare i patti e rispettare le istituzioni). Il casino nel quale si trova la politica trentina è tutto opera sua che è il presidente. A lui spetta ''normalizzare'' il caos che ha creato. Per il bene di tutti.