Sgarbi, toni e contenuti offensivi. Perché il presidente della Provincia e del consiglio non tutelano i consiglieri? E le opposizioni che fanno?
Eletto presidente della Provincia di Trento per la prima volta nel 1999 resta in carica fino al 2012 quando si dimette per entrare poi alla camera dei deputati con la lista Scelta Civica nel 2013
Essendo ormai fuori da ogni ruolo politico ufficiale e da ogni funzione istituzionale, leggo le cronache molto più distaccato e con meno animosità. Non posso però evitare - di tanto in tanto - una qualche reazione difronte alle più macroscopiche manifestazioni di un declino che mi pare, talvolta, di profilo terribilmente basso e inedito, almeno nelle nostre contrade.
Leggo le ennesime esternazioni del Presidente del Mart on. Vittorio Sgarbi contro singoli consiglieri provinciali dell’opposizione. Da ultimo, contro il consigliere Luca Zeni. Noto, per l’ennesima volta, toni e contenuti offensivi, anche di tipo personale, a fronte di esponenti istituzionali che svolgono il proprio mandato democratico nelle forme previste dal nostro ordinamento. Come ovvio, tale mandato comporta anche un sindacato ispettivo circa i comportamenti e le espressioni di figure a vario titolo ricomprese nell’ambito della pubblica amministrazione provinciale. E certamente comporta la facoltà di rendere di pubblico dominio valutazioni e giudizi al riguardo, sempre nel rispetto della correttezza e senza ledere l’onorabilitá delle persone coinvolte.
Non mi pare proprio che - al di là del merito - Luca Zeni e i suoi colleghi destinatari in passato degli strali scomposti del Presidente del Mart abbiano superato tali limiti ed esorbitato dalle loro prerogative. Non mi interessa affatto, in questo senso, il merito delle controversie, poiché non è questo il punto.
Il punto è piuttosto che, almeno in Trentino, si era abituati a Presidenti degli Enti provinciali - Musei compresi - capaci di interpretare il loro ruolo, anche in maniera autorevole e indipendente, ma sempre nella piena coscienza di essere “servitori delle Istituzioni” e, nel contempo, rispettosi di chi, per mandato democratico del popolo, tali istituzioni è chiamato a rappresentare. Al governo oppure all’opposizione. La circostanza che l’on. Vittorio Sgarbi sia una figura di grande e indiscussa competenza in campo artistico e che svolga le sue funzioni di Presidente del Mart a titolo gratuito, come in ogni occasione egli ricorda, non cambia affatto i termini del problema.
Ho ricordato le tradizioni della nostra Comunità Autonoma, ma per il vero sono convinto che se il Presidente di un Ente Pubblico Statale si rivolgesse negli stessi termini nei confronti di un membro del Parlamento, a prescindere dalla appartenenza di maggioranza o di minoranza di quest’ultimo, i Presidenti delle Camere non esiterebbero un minuto a chiederne ragione al Governo.
Capisco che questo è un tempo di delegittimazione delle Assemblee elettive, con tutto quello che comporta: ciò non di meno non riesco a capire cosa aspettino ancora il Presidente del Consiglio Provinciale e quello della Provincia - il primo come garante delle prerogative dei consiglieri, il secondo come autorità che ha nominato il Presidente del Mart - ad intervenire in modo risolutivo e definitivo. E, a dire il vero, ancor meno capisco cosa aspettino i consiglieri provinciali dell’opposizione a richiederlo in forma ufficiale e collettiva.