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L'organista Isabelle Demers ha estasiato critici e pubblico di tutto il mondo, il suo suono "virtuoso" arriva a Trento

DAL BLOG

Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento

"Se l'organo è il 're degli strumenti', allora la consorte del re deve essere Isabelle Demers...” La Stagione dei Concerti 2024 prosegue giovedì 14 novembre con il con il debutto in sala dell’organista Isabelle Demers.

 

Conosciuta come la “piccola dinamo” Isabelle Demers all’organo è una forza della natura; ha estasiato critici e pubblico di tutto il mondo con il suo suono “virtuoso" (Chicago Classical Review), "impavido e straordinario" (Globe News).

 

La sua esibizione nel 2010 all'American Guild of Organists di Washington D.C. ha coniato il termine “Demers fever” e ha fatto sì che il pubblico in piedi la richiamasse sul palco per ben cinque volte. Si è esibita in tutta Europa, Oman, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Canada. Lo scorso agosto, ad esempio, ha debuttato a Londra per i BBC Proms della Royal Albert Hall.

 

Le sue acclamate registrazioni sono state annunciate come “espressive…profonde e precise”; la sua tecnica altamente virtuosistica e la scelta di suonare tutto il repertorio a memoria, la distinguono come eccellenza nel mondo degli organisti.

 

Il suo modo particolarissimo di suonare nasce dalla semplice costatazione che tutte le opere organistiche nate su un tipo di organo, quando vengono riprodotte su un altro strumento sono a tutti gli effetti una trascrizione. Così, Isabelle conservando nella mente la struttura astratta della partitura, riesce a cambiarne ogni volta la materia sonora aggiungendo, sull’organo di turno, prospettive, suggestioni, gradazioni capaci di suggestionare e sorprendere nuovamente i fortunati ascoltatori di turno. A Trento giunge dopo aver suonato centinaia di strumenti meravigliosi per far risuonare le canne tigrate del prestigioso organo Vegezzi-Bossi/Mascioni.

 

La Stagione dei Concerti 2024 proseguirà il 19 novembre, con un concerto per 6 Archi, un sestetto elettrizzante formato dai violini di Ilya Gringolts e Franziska Hölscher, le viole di Gregor Sigl e Lily Francis e i violoncelli di Clemens e Julia Hagen che, tra le altre pagine, offrirà al pubblico di Trento un’interpretazione della luminosa Verklärte Nacht (Qui per informazioni su orari, biglietti e programma dettagliato).

 

Note al programma (a cura di Alessandro Arnoldo)

Il terzo libro dei Clavierübung di Bach si apre e si chiude con quello che è stato catalogato come Preludio e fuga BWV 552. Il Preludio a tre voci segue il simbolismo della Trinità, con il Padre come ritmo puntato, il Figlio con immagine più luminosa ed essenziale e lo Spirito Santo come melodia totalizzante in sedicesimi. La Fuga tripla a cinque voci è popolarmente chiamata Sant'Anna per il suo soggetto, simile a quello di un omonimo inno inglese.

 

Di madre inglese e padre della Sierra Leone, Coleridge-Taylor ebbe molto successo su entrambe le sponde dell'Atlantico e si interessò con passione alla musica popolare, in particolare a quella africana e afroamericana. Variegati nei colori e scritti con padronanza idiomatica dello strumento, i suoi 3 Impromptus ci mostrano l’influenza di queste tradizioni.

 

Nata in Québec, Rachel Laurin ha composto oltre cento brani per vari tipi di ensemble vocali e strumentali. Le dieci Sweelinck Variazions nascono dal tema del “Ballo del granduca” di Jan Pieterszoon Sweelinck (compositore olandese - XVI secolo) che, a sua volta, prese il tema da un popolare madrigale rinascimentale, O che nuovo miracolo, composto nel 1589 per la celebrazione delle nozze del cardinale Ferdinando de Medici con Cristina di Loraine.

 

Descritta come “la più perfetta espressione di soavità”, Cantabile è l'unica opera organistica di Franck a utilizzare un solo tema, una lunga melodia divisa in quattro segmenti che genera successivamente un canone a precedere l'epilogo. Vi si possono scorgere allusioni ad un celebre duetto d’amore dal Tristan und Isolde di Wagner.

 

Stravinsky indossava molte maschere, ma tutte rappresentavano un genio musicale unico, la sua Pulcinella si colloca all’inizio di un grande cambiamento nel suo pensiero musicale, un presagio del nuovo stile scarno che guardava alla musica del XVIII secolo per molti dei suoi precetti. Nel 1920 Diaghilev gli commissionò un breve balletto basato su una serie di brani del ‘700 e il musicista rispose con una partitura che conserva gran parte della loro natura, aggiungendo semplicemente qualche armonia pungente e spostando qualche accento qua e là.

 

Sir George Thalben-Ball è stato organista della Temple Church di Londra per oltre sessant'anni; tra i suoi brani più celebri e particolari troviamo queste Variazioni, basate sul tema del 24° Capriccio di Paganini: accordi a tre e quattro note, arpeggi, glissando e passaggi rapidi... da suonare sui pedali dell’organo!

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