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Due pianoforti per due fratelli uniti dalla passione per lo stesso strumento e da un eccezionale talento: Lucas e Arthur Jussen alla Stagione dei concerti

DAL BLOG

Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento

"Non è un fatto comune. I fratelli Jussen non sono solo due bravi pianisti che suonano insieme. Percepiscono l’uno dell’altro la più sottile e personale sfumatura d’interpretazione”. [Sir Neville Marriner]

 

La Stagione dei Concerti 2024 prosegue il 26 novembre, con il debutto in sala dei due pianisti Lucas e Arthur Jussen. Due pianoforti per due fratelli uniti dalla passione per lo stesso strumento e da un talento eccezionale (Qui per informazioni su orari, biglietti e programma dettagliato).

 

Lucas e Arthur Jussen, poco più di mezzo secolo in due, appartengono a una nuova generazione di artisti che spiccano per le ineccepibili doti musicali ma anche per freschezza e simpatia

 

Allievi, tra gli altri, di Maria João Pires, hanno vinto premi e concorsi internazionali, sono Steinway Artist e dal 2010 registrano in esclusiva per Deutsche Grammophon.

 

Nel 2015 Gramophone ha indicato il loro album con il Doppio Concerto KV 365 di Mozart come una delle 50 migliori registrazioni mozartiane, accanto a quelle di Alfred Brendel, Murray Perahia, Emil Gilels o Martha Argerich

 

Con il loro stile energico, quasi simbiotico, la loro grande raffinatezza nel suono e le coinvolgenti interpretazioni, sono apprezzatissimi! “È come guidare un paio di Bmw”, ha commentato il direttore d’orchestra Michael Schønwandt, dopo aver diretto i due pianisti in concerto. 

 

Nella Stagione 2024/2025 Nella stagione 2024/25, i fratelli Jussen saranno Artisti in Residenza nell'Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, si esibiranno poi a Lipsia, Chicago, Baltimore, Stoccolma, Göteborg, Praga, Berlino, Bamberga, Dresda, Anversa, Varsavia e Vienna e nel giugno 2025, torneranno in Asia per diversi concerti con la Hong Kong Philharmonic Orchestra.

 

Si esibiscono a Trento per la prima volta offrendo uno speciale programma per due pianoforti e quattro mani sulle tastiere dei Grancoda Steinway della Filarmonica.

 

La Stagione dei Concerti 2024 proseguirà il 3 dicembre, con il debutto in sala dell’Ensemble Diderot. Creato nel 2008 dal violinista Johannes Pramsohler, l'ensemble è riconosciuto a livello mondiale per il suo approccio innovativo e la vocazione a riscoprire e interpretare su strumenti d'epoca il repertorio del XVII e XVIII secolo, rivelando i legami intessuti tra esecutori, compositori, corti e Scuole di un'Europa musicale barocca senza confini.

 

"Nelle loro interpretazioni il connubio tra ricerca storica ed eccellenza musicale è prezioso ed entusiasmante allo stesso tempo" [Frankfurter Allgemeine]. La pluripremiata discografia, composta principalmente da registrazioni in prima mondiale, testimonia lo spirito esplorativo dei membri dell'ensemble che è attualmente in residenza al Kulturzentrum Toblach e riceve il sostegno del Ministero della Cultura francese, della Caisse des dépots et consignations e della Fondation Orange.

 

Note al programma a cura di Alessandro Arnoldo

Pianoforte a quattro mani: dal passatempo per gli appassionati che desiderano suonare insieme sulla tastiera, al modello didattico spesso utilizzato tra allievi e maestri per far pratica d’insieme ma, soprattutto, il mezzo ideale per far risuonare il pianoforte in tutto il suo splendore. 

 

Composta nel 1787, la Sonata in Do maggiore di Mozart è una delle sue opere più note per pianoforte a quattro mani. Il brano esplora il potenziale di questa forma musicale con eleganza e vivacità. I tre movimenti - un Allegro brillante, un Andante più intimo e un Allegretto finale - mostrano la capacità di Mozart di bilanciare leggerezza e complessità. La sonata esprime un dialogo ricco e dinamico tra i due pianisti, offrendo momenti di grande brillantezza tecnica e complicità musicale. 

 

L'Andante con Variazioni, raramente eseguito, rappresenta uno dei momenti più lirici e riflessivi di Schumann. Originariamente concepito per due pianoforti, due violoncelli e un corno, oggi è spesso proposto nella versione per due pianoforti. L’Andante iniziale introduce un tema dolce e contemplativo che si sviluppa in una serie di variazioni ricche di sfumature emotive. Le diverse sezioni alternano momenti di intensa delicatezza e passaggi di drammatica espressività, creando un’esperienza emotiva che si dipana in modo intimo e profondo. 

 

Composto dal contemporaneo Jörg Widmann, Bunte Blätter (“Foglie variopinte”) si ispira all’omonima raccolta di Schumann ma ne rinnova lo spirito con un linguaggio moderno e personale. L’interazione tra i due pianoforti crea un effetto quasi pittorico, le strutture armoniche e i ritmi irregolari pitturano un’atmosfera di continua scoperta, in cui ogni pagina musicale rivela una nuova e colorata emozione. 

 

Le Six Épigraphes Antiques di Debussy sono state scritte inizialmente per accompagnare le poesie di Pierre Louÿs, ambientate in un mondo immaginario ispirato all’antichità classica. Debussy rielabora questi brani per pianoforte a quattro mani, evocando un mondo di simboli e miti antichi con un tocco musicale delicato e suggestivo. Ogni epigrafe trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera onirica e nostalgica in cui convivono mistero e incanto. 

 

La Suite n. 2 di Rachmaninov, composta nel 1901, è un’opera di grandiosa energia e vitalità, con quattro movimenti che spaziano dall'introduzione drammatica alla gioiosa Valse, passando per la tenera Romance e culminando nella frenetica Tarantella. Un programma originale che abbraccia più di 200 anni di storia della musica, che riaffiora attraverso i 194 tasti bianchi e neri dei due Grancoda della nostra Sala.

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