Chiusura della piscina di Madonna Bianca, increduli maestri e utenti: ma non era l'estate della socialità ritrovata?
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C'è incredulità tra i maestri e tra gli utenti della piscina di Madonna Bianca. Con una decisione che appare sostanzialmente politica, infatti, la Giunta comunale ha deciso la chiusura dell'impianto dal 1 giugno al 1 ottobre 2022. La scelta di fermare le attività in estate non è nuova, ma questa volta si parla di un periodo di quattro mesi, compreso quello di avvio delle attività didattiche.
Il sentore di chi frequenta la piscina, a diverso titolo, è che sia mancato il coinvolgimento. Tra i genitori dei minori che stanno seguendo delle attività presso la struttura c'è il desiderio di capire meglio e di fare sentire la propria voce. Incredulità, rammarico e rabbia si mischiano, dunque, pensando all'estate che stiamo già pregustando appena vediamo un raggio di sole o contiamo i giorni che mancano alla fine della scuola. Come genitori, in molti casi, abbiamo già programmato e cercato di organizzare al meglio le attività estive, proiettandoci al prossimo autunno, che speriamo libero dalle restrizioni che ci hanno accompagnati in questi due anni di pandemia.
Se una piscina chiude, si usano le altre, verrebbe da dire. Ma questo ragionamento non tiene conto della varietà delle attività e delle necessità che ruotano attorno alle attività di una società sportiva, la Rari Nantes in questo caso, oltre che del bisogno di inclusione, ancora più forte in questo periodo. Il punto critico in questo momento, in cui emerge un desiderio di chiarezza, è il coinvolgimento. Che fino ad oggi non c'è stato e che in prima battuta non si è cercato. Come se, tanto, non ci fosse niente da dire, perché così stanno le cose. Come se la politica si tappasse le orecchie, fermandosi immobile davanti alla situazione delicata a cui il Covid ci ha portati, anche dal punto di vista economico.
Ma i genitori non sono degli sprovveduti. Non lo sono i maestri. Non lo sono nemmeno i bambini. Sanno persino loro e con chiarezza che tutto si paga di più: la merendina al panificio, l'elettricità, il gas... Sanno, in modo essenziale magari, ma sanno che al Covid si è aggiunta una guerra vicina. Come sanno che hanno bisogno di muoversi, di tornare a stare all'aria aperta con tranquillità, di praticare gli sport che amano. Ed è proprio qui che un adulto non può non notare un - almeno doppio - scandalo della gestione dello sport trentino: quello del campo Coni - Postal e quello della piscina Ito del Favero.
Proprio in questi giorni, infatti, il campo di atletica della città sta vedendo il meraviglioso ritorno dei sorrisi e dell'energia dei nostri studenti, accolti da una nuova struttura cadente e da una provvisoria tribuna. E pensare che la nostra Trento ambirebbe ad essere città dello sport. La stessa città che vorrebbe chiudere durante l'estate una delle sue piscine in modo silenzioso e tutto politico. La Trento che, però, all'inizio della prossima settimana, ha previsto un incontro tra i vari interlocutori, dal CONI, al Comune, alla Rari Nantes. Un incontro che si spera all'insegna del dialogo ed in grado di proporre delle alternative che possano salvare l'impianto di Madonna Bianca, nate da quell'intreccio di relazioni che dovrebbe essere alla base delle decisioni comuni.
Questa la posizione del Comune in merito alle piscine