Contenuto sponsorizzato

Per il Papa ''un aborto è un omicidio'' e il medico ''un sicario'': parole vergognose che offendono lo Stato, i cittadini e le leggi del nostro Paese

DAL BLOG
Di Giacomini Alessandro - 28 October 2024

Giacomini Alessandro, ha sostenuto, sotto ogni forma, l'indipendenza del pensiero e delle azioni sia dell'uomo sia dello stato nei confronti di qualsiasi chiesa o fede religiosa. Attualmente collabora con MicroMega.

Papa Bergoglio in rientro dal Belgio, nell’ufficialità della consueta conferenza stampa, si è espresso così ad una domanda sull’aborto: “Un aborto è un omicidio, si uccide un essere umano “, e ''i medici che si prestano a questo sono dei sicari''; e prosegue: ''Su questo non si discute perché già al concepimento si uccide un essere umano''. La reazione del governo Belga non si è fatta attendere, il premier Alexander De Croo, ha così commentato le parole del Papa: ''Le parole del Papa sono inaccettabili, non abbiamo nessuna lezione da ricevere''.

 

Ma per avere una prospettiva più ampia della vicenda bisogna fare un passo indietro nel tempo. Già lo scorso anno un documentario ben dettagliato sulle violenze sessuali commesse da alcuni sacerdoti cattolici ha profondamente toccato la popolazione belga a tal punto che migliaia di cittadini hanno richiesto di non far più parte della Chiesa cattolica tramite il “democratico” sbattezzo. Per tutto ciò anche il governo belga ha intrapreso, presso il parlamento, una riflessione sulla necessità di separare ancora più nettamente la chiesa dallo stato. E non è tutto, dopo le aberranti dichiarazioni, Bernard De Vos, già consigliere generale per i diritti dell’infanzia si è fatto promotore dello stesso sbattezzo aggiungendo così altre migliaia di richieste.

 

Il viaggio di Papa Francesco in Belgio non era certo stato casuale, anzi, le parole pronunciate da Bergoglio nascono mentre vi è un progetto di legge in discussione per ampliare il periodo di interruzione di gravidanza. Dello stesso viaggio i media italiani hanno evitato, per quanto fosse stato possibile limitare, la divulgazione delle polemiche in atto. Soprattutto presso l’università di Lovanio, ove egli stesso si trovava ospite, la polemica si è fatto acuta, è stato ampiamente contestato per una prolusione sul ruolo femminile a tal punto che alcune studentesse si sono, eufemisticamente “indisposte”. Ma è analizzando il termine “sicari”, usato da Papa Bergoglio per definire i medici obiettori, che emerge tutta la gravità di tale affermazione.

 

I sicari erano una frazione estremista del popolo ebraico degli Zeloti che ricorrevano sistematicamente all’omicidio come loro principale strategia politica. Gli stessi difendevano ferocemente i precetti della legge mosaica, così come anche lo stile di vita ebraico e il nazionalismo israelita. Andavano in giro con i pugnali denominati “sicae”, ecco perché il termine sicari, per uccidere chiunque fosse colto a compiere sacrilegi o atti offensivi nei confronti della fede giudaica. Di questo parlava Papa Bergoglio, usando il termine più violento che si possa offrire verso ogni medico italiano. Un insulto da un lato a tutte le donne che praticano l’interruzione di gravidanza nei termini di legge e dall'altro alla repubblica italiana e a tutti i cittadini che rispettano le normative e le leggi vigenti nel nostro paese.

 

Eppure, i dati che emergono sono preoccupanti, lo scorso anno nei pronti soccorsi si sono recate 14.448 donne vittime di violenza, dati inconfutabili perché provengono dal ministero della salute. A nulla possono servire le campagne di sensibilizzazione nei confronti della violenza sulle donne, come pure introdurre percorsi scolastici di prevenzione e di educazione a tema, se poi si lascia il scivolare dichiarazioni come quelle di Papa Bergoglio sui medici che sono degli assassini, come fosse niente. C’è da chiedersi a cosa possa servire l’organismo amministrativo e giuridico che si occupa della regolamentazione e della difesa della professione medica che, alle dichiarazioni del Papa, non ha battuto ciglio.

 

Ancor più grave, anzi gravissimo, il comportamento del governo italiano e del ministero della salute, prendendo atto che la violenza nei confronti degli operatori sanitari è oramai cronica nel nostro paese, ove sono proprio le donne a farne maggiormente le spese, egli non ha preso nessuna posizione presso lo Stato Vaticano, all’opposto invece vi è stato un “assordante” silenzio che sa di approvazione. I medici e gli operatori sanitari che applicano nei termini di legge l’aborto non possono essere lasciti soli, in questi casi la comunicazione è vitale non solo per loro, ma per tutto il personale medico, sia esso di primo soccorso che ambulatoriale.

 

Lo stato di diritto ha sempre l’obbligo di prevalere a queste derive clericali, mai rassegnarsi, è un diritto costituzionale tutelato che dovrebbe essere assicurato. Non si può restare in silenzio dopo le terribili considerazioni di Papa Bergoglio, parole da ''sicario'' della professione medica e di quanto garantito dalle leggi dello stato e del diritto internazionale

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Sport
22 January - 06:00
Dal sogno alla crisi, la rapida ascesa e il brusco crollo del Valsugana Basket: un’indagine della Guardia di Finanza ha portato a [...]
Cronaca
21 January - 21:06
Ezio Mauro, già direttore di "la Repubblica" e "La Stampa", a 360° su Elon Musk, Trump e Meloni: dal "saluto romano" del [...]
Cronaca
21 January - 18:28
A sostituirla sarà Baba Hamza, ex ospite del Punto d'Incontro, dove ha trascorso un anno anche con il Servizio Civile, impegnandosi nel [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato