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Lo spot mussoliniano della difesa (VIDEO) e quel 'Siamo l'Italia' che ricorda tanto il 'Siamo l'Italia' del manifesto dei valori di Fratelli d'Italia

DAL BLOG
Di Giacomini Alessandro - 11 November 2024

Giacomini Alessandro, ha sostenuto, sotto ogni forma, l'indipendenza del pensiero e delle azioni sia dell'uomo sia dello stato nei confronti di qualsiasi chiesa o fede religiosa. Attualmente collabora con MicroMega.

Il regime fascista si contraddistinse per una propaganda martellante, contribuendo a creare una visione idealizzata del regime e del suo duce. Il nazionalismo è sempre stato il cuore pulsante del fascismo, sfruttando i mezzi di informazione, in modo sistematico, è possibile manipolare le persone a tal punto che essi avranno una risposta emotiva e non di natura razionale. Il fascismo esaltava l’unità della nazione e lo stesso Mussolini stava molto attento alla psicologia delle masse, nel quale egli vedeva il punto principale del consenso.

 

Vi erano parole chiave note, come famiglia, patria, ma anche valori, fedeltà, senza dimenticare l’esaltazione militare, che serviva per offrire un nuovo slancio patriottico. Tutti principi che alla prova dei fatti si sono scontrati con la realtà dimostrando quanto l'Italia fascista fosse costruita sul nulla, sulla finzione, sull'esaltazione di virtù mai possedute. Per tutto ciò, fu istituito nel 1925, da Benito Mussolini l'Istituto Luce e a seguire due anni dopo il primo cinegiornale da considerarsi il precursore di quelli che poi sarebbero diventati i telegiornali Rai (Radiotelevisione italiana).

 

La stessa Tv nazionale che ci obbliga a versare un canone annuo anche a Tv spenta, meglio quindi dire che tutti noi siamo degli “obbligati Rai” e non degli “abbonati Rai” come sottolinea spesso lo stesso ente con: “Caro abbonato”. La stessa Rai che in questi giorni ha messo in onda lo spot istituzionale del ministero della difesa “Siamo l’Italia”. Una pubblicità con un ritmo a metà tra un Batman di Christopher Nolan e, appunto, i prodotti di mussoliniana memoria, con lo stesso melodramma di propaganda dell'epoca, composto da tecnica di comunicazione capillare ed innovativa.

 

É interessante notare l’uso di un linguaggio retorico, simile a quello della propaganda fascista, in modo tale da produrre un profondo senso di unità. Ove per almeno la metà del video si vedono portaerei, elicotteri e soprattutto aerei da caccia, il tutto supportato dalle varie componenti delle forze armate con in primo piano mitra spianati. L’audio è affidato a una voce con impostazione “declamatoria” che come cent'anni fa cercava di far leva sull’emotività degli ascoltatori. Tra i passi si estrapola: “Ogni giorno c’è chi difende la nostra libertà, il nostro futuro, la nostra storia, sono loro le forze armate, proteggono il nostro paese e i loro valori “. E ancora: “Siamo l’Italia e insieme alle nostre forze armate continueremo ad esserlo”.

 

 

Sappiamo che Mussolini, consapevole dell'influenza dei mezzi di comunicazione sull'opinione pubblica, una volta salito al potere, decise di monopolizzarli al servizio del partito, con duplice strategia da un lato quella propagandistica e dall'altro quella dell'educazione dell’italiano nuovo. E in questo video non vi è solo la propaganda delle forze armate ma anche un claim che a orecchie attente ricorda da vicino quello del partito di governo: “i nostri valori” e “Siamo l’Italia”.

 

I ''nostri valori'' sono quelli tanto cari alla presidente Giorgia Meloni: “Sono una Madre”, “Sono Cristiana”, o più semplicemente “Dio, Patria, Famiglia”. E quel “Siamo l’Italia” non fa altro che riprendere il manifesto dei valori di Fratelli d’Italia e di gioventù nazionale: “Siamo l’Italia che crede nel primato dello spirito”; “Siamo l’Italia che crede nelle radici cristiane”; “Siamo l’Italia che crede nella difesa della vita dal concepimento”; “Siamo l’Italia che crede nella famiglia”, ovviamente quella tradizionale. E conclude con: “Siamo l’Italia migliore”.

 

 


 

Sappiamo che la propaganda sfrutta la comunicazione per manipolare atteggiamenti e azioni altrui, in modo tale da suscitare nelle persone una risposta emozionale. Nulla di più efficace può essere uno spot istituzionale come quello del ministero della difesa. Un potente strumento per plasmare l’opinione pubblica, che al contempo pone un serio interrogativo, le forze armate italiane difenderanno tutti i cittadini italiani? O solo “l’Italia migliore”? Di certo non tutti gli italiani si riflettono nello slogan istituzionale del governo. Noi pensiamo che dal ministero della difesa un claim più adatto sarebbe potuto essere questo motto di Voltaire: ''Non sono d’accordo con ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.

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