Te la sei cercata! Quando è ora di dire "basta"
Te la sei cercata…. eccola qui! Una semplice constatazione per i più, ma per chi riceve queste parole, la frase si trasforma in una bomba, molto spesso ad orologeria, che ti scoppia dentro, che mina quella autostima che hai faticato tanto a costruire, che disintegra la tua capacità di superare un momento doloroso e di cicatrizzare velocemente (per quanto si possa) una ferita. Allora fermiamoci tutte e tutti. Un secondo, un minuto. Esiste il tasto "Canc" sulla tastiera, usiamolo, sempre. Perché noi non sappiamo niente di quel dolore, di quel gesto, di quella storia e di quella persona che, però, in pochi secondi, abbiamo il potere di distruggere.
E poi? Cosa ci rimane? La nostra moralità intonsa? La nostra opinione tra migliaia nell’etere? Sbagliato. Le nostre parole esploderanno solo contro chi aveva bisogno di silenzio e rispetto della sua vita e della sua libertà. Io mi fermo. Quelle parole le ho sentite anch’io, in mezzo al paese dove mi sentivo protetta e felice, le sento risuonare ancora adesso e mi fanno male come allora. Un’ingiuria urlata da quattro ragazzotti stupidi a cui non avevano insegnato che potesse esistere una sana amicizia tra ragazze e ragazzi senza che questa si trasformasse in altro, il mio risentimento raccontato alle amiche e quelle maledette parole: “Te la sei cercata, cosa ti aspettavi? Parli con tutti e dai confidenza a tutti”. Avevo 13 anni o poco più e ho avuto la forza di non permettere più a nessuno di ripetermi una cosa simile. Ma ho avuto la stessa forza nel difendere altre e altri a cui le avevano dette? Non ne sono così certa e chiedo scusa per questo.
Per questo ho deciso, insieme a chi, come me, vuole fermarsi a riflettere sulla potenza positiva e negativa di semplici locuzioni di fare un elenco di alcune tra le tante frasi che leggiamo, sentiamo e diciamo che sanno fare male, qualsiasi strumento di comunicazione decidiamo di utilizzare. In fondo a questo semplice elenco lascerò dei puntini, perché so che ognuno, ma soprattutto ognuna di noi, ha detto, sentito, subito tutto questo.
- Se l’è cercata…
- Cosa si aspettava?...
- Vestita così, cosa voleva che accadesse?
- Se l’è sposato…
- Cosa ci è rimasta insieme a fare?
- Che volete? Era una prostituta…
- Era una di quelle….trans…pensa che posti poteva frequentare…
- Non indossava forse dei jeans? (ve la ricordate la sentenza della Cassazione)
- Eddai….in fondo era solo una palpatina veloce…come siete difficili (sempre per la Cassazione adesso contano i secondi del tocco)..
- Era ubriaca…
- Era una poveretta….
- Lo fanno tutte al giorno d’oggi…
- Se è arrivata a quel posto di potere…dai…è ovvio…l’avrà data a qualcuno (per chi come me ha fatto politica, praticamente è un must)
- E lì perché è la moglie di…o figlia di uno potente
- Povero uomo, lei pensava solo alla carriera..
- È una musulmana, per loro è normale..
- Se una gira un filmato mentre fa sesso con il suo uomo….è ovvio che capiti
- È colpa di un raptus
- È colpa di internet
- È colpa della società…
- È solo una zitella inacidita…magari l’è piaciuto
Quante ancora? Quante volte ancora? E se quello che cercassimo fosse solo la libertà di essere quello che vogliamo? Io mi fermo e ci rifletto un po’ su.