Fertility Day. Ma la scelta di avere figli non è personale?
Ci sono tanti modi e innumerevoli argomenti con i quali cominciare a dialogare con voi. Vi confesso che ero un po’ in crisi. la laicità dello Stato, la violenza di genere, i diritti civili…tanti temi di cui mi occupo e che mi appassionano da tempo. Tutti talmente importanti che hanno messo in difficoltà la “mia ispirazione”.
Ma tutto a un tratto mi è giunta in soccorso (è il caso di dirlo) niente meno che la Ministra della salute Lorenzin che, preoccupata (come molte e molti di noi) dal crollo delle nascite in Italia ( i dati ci dicono che la media italiana è di 1,38 a donna mentre in Francia è di 2,04) ha pensato bene di aprire un serio dibattito sul tema e i risultati secondo voi quali potrebbero essere? Vediamo se indovinate la risposta giusta. Vi aiuto con alcune ipotesi di cui si discute da un quarto di secolo ad oggi.
- Calendarizzare e approvare la legge 0-6 depositata o, meglio, dimenticata in Parlamento da circa 20 anni?
- Creare un piano di welfare (anche di secondo livello) accessibile per sostenere la genitorialità attraverso accordi tra pubblico e privato (nidi aziendali, banca del tempo per baby sitter….)?
- Politiche del lavoro che permettano a entrambi i genitori di accedere al congedo o “addirittura” (e penso alle donne single) creare una campagna per incentivare il salario paritario tra uomo e donna?
- Eliminare l’annosa scelta tra l’aspettativa dal lavoro (di solito sono le donne che lo fanno e significa interrompere la carriera, non ricevere il salario e i contributi), il nido o i nonni?
- Proteggere le donne e rendere la scelta di avere un figlio o meno, libera e consapevole?
- Attuare un piano di educazione sessuale obbligatoria nelle scuole per evitare che la fantomatica “fertilità” non investa una ragazzina di 12-13 anni?
- Facilitare le pratiche per le adozioni nazionali e internazionali x tutti? (single, famiglie etero e gay)?
No, miei cari lettori nulla di tutto questo. Il Ministero ci chiede testualmente di Difendere la fertilità e preparare culle per il futuro. Non vi è chiaro il concetto? Non vi preoccupate. Il 22 settembre in tutta la penisola dottori, farmacisti, sindaci, consultori organizzeranno il FERTILITY DAY dove verranno spiegati nei dettagli i punti salienti del Piano nazionale della fertilità, di 137 pagine e redatto e presentato in pompa magna l’anno scorso.
Diciamo la verità: era sfuggito ai più o pensavamo ( o speravamo) che fosse una bufala di Facebook. Nel 2016 non è possibile che un tema così importante venga affrontato con una metodologia medievale e, mi permetto di dire, misogina. E invece eccoci qui a commentare, sbalorditi, un progetto che ha anche una sua campagna pubblicitaria ben congeniata e di facile comprensione (scordatevi Lupo Alberto e i suoi amici…non è così geniale…) dove, per esempio, la donna ha in mano una clessidra che le e ci dice che il tempo passa e non tutte potranno dare il loro contributo al bene del Paese (testualmente al welfare). Ce n’è per tutti i gusti e potrete divertirvi a commentare.
Chiudo porgendo dunque le mie scuse alla Ministra e al mio Paese. Eh sì, cari il tempo è passato anche per me e, ormai 37enne, posso dire che ho messo in difficoltà gli ovociti (miei o dello Stato?) e rischio di essere in ritardo per far parte dell’esercito della difesa della fertilità. Ma le dico una cosa cara Lorenzin: non mi farà venire sensi di colpa, la scelta di avere o meno un figlio spetta a me e a chi ho deciso sia il padre. Quello che spetta a lei e allo Stato è di garantire che questa scelta sia fatta consapevolmente, felicemente e liberamente, senza impedimenti culturali, economici e sociali evitando, per favore, mistificazioni di sorta contro cui noi donne combattiamo da generazioni (citano come cause: vita sessuale promiscua, alcool, droghe, fumo...insomma se sei una bad girl è giusto che tu sia punita dall'infertilità).
Ai nostri ovociti e spermatozoi ( che per il Piano ministeriale sono da difendere) ci pensiamo noi, lei faccia in modo di mettere a nostra disposizione ospedali e strutture degne di questa grande creazione.