"A piedi nudi", un glossario per camminatori senza scarpe per riscoprire sé stessi
Il mio comodino è un'instabile pila di libri, e in questo blog proverò a condividere alcune delle letture più belle che mi accompagnano.
Un paio di settimane fa sono stata alla presentazione dell'ultimo libro di Andrea Bianchi alla Libreria Arcadia di Rovereto. Un'occasione preziosa, perché oltre ad essere la presentazione di "A piedi nudi" (Ediciclo, 2017), è stata l'occasione per fare, con Andrea, una piccola esperienza di camminata a piedi nudi. È a questa attività che Andrea Bianchi (ingegnere, giornalista, scrittore, autore di Mountain Blog), si sta dedicando negli ultimi anni; tanto da aver fondato la prima scuola italiana di camminata a piedi scalzi.
A chi si stesse chiedendo cosa c'è da insegnare o scrivere sul camminare senza scarpe dico subito: tanto, tantissimo. Dalla postura per ripristinare il corretto appoggio del piede, così diverso da quello cui lo costringiamo abitualmente, al benessere che deriva dalla stimolazione sensoriale e motoria di una parte del corpo spesso trascurata, fino ad arrivare agli aspetti più profondi e "spirituali" di questo tipo di cammino. A testimonianza di questa contraddizione tra l'importanza del piede e la scarsa attenzione che gli riserva la nostra cultura, un dato è esemplificativo: nei piedi ci sono il 25% delle ossa del nostro scheletro, ma nella lingua italiana le dita dei nostri arti inferiori non hanno un nome, tranne l'alluce e l'ultimo dito a volte denominato mignolino.
Scrive Bianchi: "Il camminatore scalzo opera a ogni passo, in maniera tanto più fluida quanto più consolidata la sua esperienza, tutta una serie di scelte di appoggio, di spinta, di flessione che sono finalizzate alla massima ottimizzazione del percorso, a togliere più che ad aggiungere, a trovare quella linea intelligente di migliore energia che non vuole evitare la fatica, ma cerca piuttosto la leggerezza, la dinamicità, l'eleganza e la sicurezza". In questa scelta continua, che richiede presenza e attenzione ad ogni singolo passo, sta l'aspetto più profondo di questa pratica che si trasforma in un vero e proprio cammino di conoscenza di sé e del mondo e in un esercizio d creatività. Tanto che il camminare scalzi diventa, una volta provato, un'esigenza quotidiana irrinunciabile; da neofita assoluta della camminata a piedi nudi, posso confermare che è davvero così.
Pubblicato a solo un anno di distanza dal precedente "Il silenzio dei passi" (il cui titolo è un omaggio al silenzio della camminata scalza, così diverso dal sordo rimbombare delle scarpe, che Andrea fa subito sperimentare all'inizio dei suoi workshop), "A piedi nudi" è una sorta di glossario per camminatori senza scarpe. Dalla A di avampiede, prezioso e ritrovato punto di appoggio della camminata naturale, fino alla Z della comfort Zone da cui la camminata scalzi ci invita ad uscire, passando per la K di Kneipp ideatore dei benefici trattamenti ai piedi con immersione nell'acqua, questo libretto è un'ottima porta d'ingresso al mondo del barefooting e della camminata scalza in natura. Forte della sua formazione scientifica, bianchi arricchisce il libro di informazioni riguardanti i benefici di questa pratica e in particolare dell'Earthing, quel prezioso scambio di energia tra la terra e i nostri piedi che solo un contatto "nudo" permette.
Tra ricordi ed esperienze personali, spunti di riflessione, antropologia e medicina olistica, il libro si muove con grazia offrendo al lettore la possibilità di essere letto "salterellando" (è proprio il caso di dirlo) in qua e in là e trovando ad ogni pagina un motivo per stupirsi e ringraziare l'autore di averlo scritto. Chi volesse seguire i passi di Andrea, può farlo su Fb alla pagina Il silenzio dei passi-A piedi nudi nella natura. Buon cammino!