Un cane investito e ucciso, l'altro lo veglia per ore, quando gli animali possono insegnarci tanto
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
La nostra vita è frenetica. Non v'è dubbio alcuno. Le giornate scorrono veloci e il tempo fugge inesorabile...spesso non dandoci neanche il tempo di pensare. Marciamo spediti lungo il cammino come se qualcuno ci rincorresse e, spesso, non ci accorgiamo che questo ci priva della facoltà di fermarci un attimo e riflettere.
"Ma io dove sto andando?". Indubbiamente non è facile rispondere perché il contesto che ci circonda, le contingenze di una vita ogni giorno esponenzialmente più complicata, non invitano all'introspezione, ma ad escogitare giorno dopo giorno sistemi diversi per non soccombere. Io che predico tanto bene non faccio certo eccezione. Credetemi.
L'altra sera, dopo una lunga giornata, stavo curiosando in internet sul mio argomento preferito, gli animali, quando una foto struggente ha attirato la mia attenzione.
Un cagnetto accucciato di fronte ad un altro apparentemente senza vita, immobile e con lo sguardo perso nel vuoto. E ho letto il trafiletto che lo accompagnava. In sostanza, a Roma, sulla Tuscolana, i due animali giocavano felici tutti i giorni, fino a che uno dei due è stato investito e ucciso. L'amico lo ha vegliato per ore, come se fosse incredulo su quello che era accaduto. Mi ha preso davvero uno struggimento incredibile.
In questo mondo così crudele - homo homini lupus - dove i buoni sentimenti sono offuscati dall'arrivismo, dalla noncuranza spesso potente nei confronti degli altri, a chi tocca far vibrare le corde del cuore? Ad una coppia di cagnolini.
Sembra un vero paradosso, considerato il fatto che spesso gli animali sono vittime di crudeltà inaudite perché considerati non certo all'altezza degli umani. Le bestie. Quante volte ho sentito questo termine: cosa vuoi che capiscano.
Spesso le mie due 'ragazze pelose', come chiamo le mie micette, Tina e Ophelia, dormono vicine, si leccano vicendevolmente e si strusciano i nasini, ma questo episodio davvero fa riflettere. Fa davvero pensare. Quanto dico non è una mia elucubrazione mentale, ma è dimostrato dal fatto che, lungo la strada, a Roma si è formata un'interminabile coda di macchine, ferme quasi in una forma basica di rispetto verso questo atto di amore. E mille e mille foto dei due cagnetti sono state fatte.
E l'avvenimento, come si dice in gergo, è diventato ben presto virale. Questo dimostra che pur nell'epoca così buia in cui viviamo, dove ogni giorno qualcuno perde la vita, soprattutto donne, non ultima la ragazzina massacrata ad Ischitella dal compagno della madre, ancora c'è posto per un attimo di commozione.
Non voglio assolutamente dire che l'umanità non esista più nelle persone. Lungi da me. Solo che, forse, se ogni tanto tirassimo il fiato e ci fermassimo a considerare che la vita non può ridursi ad una corsa continua ed incessante verso le mete più disparate, ma che ogni piccolo istante è un cammeo prezioso che può essere vissuto appieno, sfruttandone al massimo le potenzialità, forse, saremmo più sereni e avremmo molto più coraggio per affrontare le avversità quotidiane.
Io credo che ognuna delle persone che ha visto questa scena non abbia potuto fare a meno di rifletterci e in una piccola parte dell'anima si sia detta "che dolci e quanto da imparare". Non si può certo fare di tutta l'erba un fascio, ovviamente.
Con mia grande gioia, in memoria di Angelo, il cane massacrato in Calabria è stato creato un lungometraggio intitolato appunto 'Angelo-Life of a street dog', presentato in anteprima al Veganfest di Bologna. E tantissime persone hanno collaborato perché questo succedesse.
Ho scritto di getto senza freni e, forse, ne è nato un messaggio strano. Magari senza capo né coda. Spesso quando ci prendono i sentimenti è difficile essere lucidi e concreti nel descrivere quello che ci passa per la testa. Una cosa è certa. Volevo gridare al mondo quanto fosse dolce questa scena di fratellanza e di amore, ma anche di come sarebbe bello che ognuno di noi la guardasse per un minuto. E lasciasse scorrere nel cuore la dolcezza che emana. Senza riflettere. Facendola sua.