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In ogni città ''attori'' diversi individuati tra le persone del posto: ecco lo straordinario e innovativo spettacolo di El Conde de Torrefiel e la loro "Guerrilla"

DAL BLOG
Di Barbara Mastronardi - 10 March 2024

 Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.

Le luci seguono il battito incessantemente della musica che non lascia tregua. Sono rosse, talvolta, e acquisiscono la potenza delle parole che scorrono su una tabella luminosa. E noi le leggiamo impazienti. In attesa, visto che l'atmosfera è calda, surreale, unica. Guerrilla. El Conde de Torrefiel. Unica.

 

Sono andata a vederla perché un mio amico vi partecipava così di brutto, senza sapere cosa fosse. Odio le recensioni, gli spoiler. Come odio nella mia vita programmare i suoi avvenimenti, così non sopporto le anticipazioni sugli spettacoli che vado a vedere. Ero curiosa, nulla più. E sono rimasta letteralmente incatenata nella strana, conturbante sceneggiatura di questo spettacolo. Il mare magnum di persone sul palco si fonde idealmente in un gioco di onde sonore ed emotive. Attraverso il racconto, si intuisce un mondo confuso e turbato che ha le sue radici essenzialmente nella natura più profonda dell'uomo che ahimé è anche uccidere, nella connotazione più istintiva della sua personalità.

 

Le persone sono reali, le loro vicende anche, ma questo mondo onirico e sfaccettato le fonde a questa umanità confusa , al suono incessante della musica. Il confronto è stridente. Vita quotidiana e pensieri che incendiano la mente e l'uomo e la donna etichettati come normali vengono analizzati nell'escursus della loro vita e avvenimenti dolorosi e non si incastrano nella musica. I pensieri e i dubbi del nostro tempo prendono forma, si materializzano nella musica battente. Realtà e fantasia. Scenari ipotetici e concretamente ancorati all'oggi si fondono in un fiume di onde emotive.

 

El Conde de Torrefiel è una compagnia teatrale fondata nel 2010, con lo spettacolo come progetto di base a Barcellona, diretto da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert. In questo spettacolo così singolare, si fonde teatro, musica ,video maker, coreografie, letteratura, storia e soprattutto introspezione psicologica. Si analizza la contemporaneità del presente, analizzando in sincrono le radici dell'umanità, interrogandosi sulle possibilità che l'umanità ha a disposizione per spezzare la catena della violenza.

 

I loro lavori più recenti hanno portato alla compagnia un riconoscimento internazionale, con ospitalità nelle programmazioni e nei festival di tutto il mondo. La cosa più singolare, che lo distingue da qualsiasi altro spettacolo, è che i partecipanti vengono in parte scritturato lì sul momento, tre giorni prima della messa in scena e questo lo rende pazzescamente reale. Sono persone della città in cui viene rappresentata, quindi tutto appare vero, io alcune le conoscevo bene, altre di vista. Pazzesco. E presente, futuro e fantasia si fondono in un unico affresco della nostra vita.

 

E si va via diversi. Senza rendersene conto.

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